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Romania: la Corte suprema ordina il riconteggio dei voti delle presidenziali per i dubbi di brogli

La Corte Suprema della Romania ha ordinato il riconteggio dei voti del primo turno delle elezioni presidenziali del Paese per escludere frodi, mentre l’ufficio presidenziale ha dichiarato separatamente che le autorità avevano rilevato tentativi di influenzare il voto online, vinto da un candidato di estrema destra poco conosciuto.

La corte ha comunicato giovedì di aver deciso all’unanimità di ordinare alla commissione elettorale centrale della Romania di “verificare e riconteggiare tutte le schede valide e invalide” espresse nel voto di domenica, vinto dal ultranazionalista filo-russo Călin Georgescu.

La presidenza ha riferito che le autorità avevano rilevato “attacchi informatici volti a influenzare la correttezza del processo elettorale” durante il voto di domenica, notando “un crescente interesse” da parte della Russia “per influenzare l’agenda pubblica nella società rumena”.

In una dichiarazione rilasciata dopo una riunione del Consiglio Supremo di Difesa Nazionale, la presidenza ha anche accusato la piattaforma di social media TikTok di non aver rispettato le normative legali che regolano il processo elettorale.

Senza fare il nome di Georgescu, la dichiarazione ha suggerito che il candidato “abbia beneficiato di un’esposizione massiccia grazie a un trattamento di favore” concesso dalla piattaforma, che “non lo ha contrassegnato come candidato politico”. È stato aggiunto che dovrebbero essere adottati “passi necessari”.

TikTok ha precedentemente respinto tali accuse, affermando di applicare linee guida contro la disinformazione elettorale e che la maggior parte dei candidati ha condotto la propria campagna sulla piattaforma e su altre. Un portavoce mercoledì ha definito le affermazioni “inaccurate e fuorvianti”.

Il sito web Digi24 ha riferito che l’ordine di riconteggio della corte costituzionale riguardava un’accusa di frode sui voti assegnati al candidato di centro-destra Elena Lasconi, che ha ottenuto il secondo posto e dovrà affrontare Georgescu nel ballottaggio dell’8 dicembre.

Questa denuncia chiedeva alla corte di annullare il risultato del primo turno, ma la decisione verrà presa in una riunione venerdì. Un’altra accusa di frode elettorale nei confronti di Georgescu è stata respinta perché presentata troppo tardi.

La commissione elettorale centrale si sarebbe riunita più tardi giovedì per discutere della decisione della corte, ma il suo presidente, Toni Greblă, ha dichiarato ai media rumeni che, una volta ricevuta la richiesta ufficiale, il riconteggio dei circa 9,5 milioni di voti potrebbe richiedere alcuni giorni.

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