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Telecamera nascosta in bagno, l’insegnante incastra il bidello

Una piccola telecamera installata nel bagno delle insegnanti con l’obiettivo puntato verso il water. È la clamorosa scoperta fatta, pochi giorni fa, da una docente di un istituto comprensivo dell’Opitergino.

E ancor più clamorosa è l’identità del presunto responsabile: un bidello della scuola.

A scoprirlo è stata la stessa insegnante che si è improvvisata detective ed ha tenuto d’occhio il bagno fino a quando il presunto responsabile non è andato dentro per riprendersi l’apparato tecnologico.

L’uomo, un quarantenne che risiede in un paese della zona, è stato denunciato dai carabinieri della compagnia di Conegliano per il reato di interferenze illecite nella vita privata, aggravato dal fatto che a commetterlo è un pubblico ufficiale.

Il fatto risale alla tarda mattinata del 12 novembre scorso. Siamo in una delle sei scuole dell’Istituto comprensivo dell’opitergino che comprende sia elementari che medie. L’insegnante, a metà mattinata, aveva approfittato del cambio dell’ora per andare in bagno. Proprio mentre era sul wc ha notato che, all’interno del cestino, c’era qualcosa di sospetto.

La donna si è così avvicinata al cestino, ha sollevato la carta che copriva quasi completamente l’oggetto, bloccato con dello scotch ed ha scoperto che era una piccola telecamera. L’apparato era in funzione perché aveva accesa una luce accesa della dimensione di una punta di una penna.

A quel punto l’insegnante è uscita ed ha atteso che qualcuno entrasse. Quando ha visto il bidello, l’ha bloccato e smascherato.

Il quarantenne avrebbe subito ammesso le proprie colpe, dicendo che avrebbe comunque cancellato le immagini. Ma ciò non gli è bastato per evitare la segnalazione alla presidenza della scuola e l’intervento dei carabinieri di Conegliano che, su disposizione della procura, sono poi andati a casa del bidello, in un centro dell’Opitergino a pochi chilometri di distanza dalla scuola, per effettuare una perquisizione e sequestrare tutti gli apparati elettronici in suo possesso.

Apparati che saranno analizzati per verificare se l’uomo avesse registrato in passato altre immagini all’interno dei bagni della scuola.

Nel frattempo, il bidello è stato denunciato per il reato di interferenze illecite nella vita privata. Un reato punito dall’articolo 615bis del codice penale.

All’uomo è contestata anche l’aggravante di aver compiuto il fatto in qualità di pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio e rischia una pena più pensate: da un minimo di un anno ad un massimo di cinque anni di reclusione.

Un’aggravante per la quale si procede d’ufficio e non c’è nemmeno bisogno della denuncia dell’insegnante. Chiaramente, la vicenda ha fatto presto il giro della scuola prima e del paese poi.

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