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Recintata la pineta di Cattinara per il nuovo Burlo, la protesta: «La Regione faccia un passo indietro»

«Fermatevi! Ripensate al progetto assurdo, grottesco e illogico di costruire il Burlo Garofolo al posto di questi 400 alberi». È l’appello rivolto alla Regione dal centinaio di cittadini che ha preso parte alla manifestazione pacifica davanti alla pineta di Cattinara. Un’iniziativa organizzata dal Coordinamento salviamo il Burlo e la pineta di Cattinara e programmata dopo che quell’area verde è stata transennata e consegnata alla Rizzani de Eccher, l’impresa che ha in appalto i lavori di riqualificazione dell’ospedale di Cattinara e di costruzione del nuovo Burlo.

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Il progetto prevede appunto che l’Irccs sorga tra l’attuale parcheggio dei dipendenti e la pineta che si affaccia su via Valdoni. «Siamo qui – hanno spiegato i manifestanti a più riprese – per dire no a questa follia ambientale, sociale ma anche di salute, perché continuiamo a rimarcare che questa pineta è fonte di benessere psicofisico, mentre quello che vogliono costruire con cemento e asfalto sicuramente sarà un danno ambientale e sociale».

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Al megafono, il portavoce del Comitato Paolo Radivo ha denunciato il fatto che la Regione «sta spendendo da anni milioni di euro per ristrutturare, ammodernare e ampliare la sede storica del Burlo Garofolo, e contemporaneamente sta spendendo e spenderà molti più milioni per abbattere centinaia di alberi e costruire un altro ecomostro a Cattinara».

Illustrando il progetto del nuovo ospedale infantile, Radivo ha riferito di «un edificio con cinque piani superficiali e due interrati destinati a un parcheggio da 728 posti, una strada per arrivarci e una per i veicoli di emergenza». «Un’operazione – ha aggiunto – che contrasta con i valori costituzionali del diritto all’ambiente, alla salute, che alcune sentenze di Tribunali civili come quello di Piacenza e Torino hanno riconosciuto come superiori a qualsiasi altro interesse».

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Il Coordinamento, tra l’altro, guarda con sospetto la rapidità con la quale in questi giorni è stata transennata la pineta. Rilevando anche come Asugi non abbia «posto nessun avviso per informare il personale che la pineta è chiusa e che dall’ospedale non si può più attraversarne il sentiero per raggiungere l’autosilo di via Valdoni».

I manifestanti, rivolgendosi anche a coloro che sono favorevoli al trasferimento del Burlo Cattinara, hanno chiesto «che senso ha questa operazione e perché si è scelto di edificare proprio in questo punto, senza valutare siti alternativi?» .

Radivo ha poi parlato di un «nuovo Burlo spezzatino», visto che stando al quanto dichiarato dall’assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi «quella sarà solo la sede principale del Burlo – ha riportato Radivo – mentre altri 5 mila metri quadrati saranno spalmati nel comprensorio». Provocatoriamente, il portavoce ha chiesto «perché se alla giusta regionale piace tanto costruire grattacieli sulle colline ventose e franose, non ne realizzano uno molto più alto e ci mettono dentro anche il Burlo?».

Alla manifestazione hanno preso parte anche la consigliera regionale di Patto per l’Autonomia – Civica Fvg Giulia Massolino e il consigliere comunale del Pd Luca Salvati. —

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