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L’erba dello stadio Rocco di Trieste rimessa a nuovo con un terreno ibrido verticale

Triestina-Vicenza di domenica 8 dicembre alle 12.30, si giocherà su un prato del Rocco rimesso completamente a nuovo, un terreno ibrido verticale. Pare dunque essere stata trovata la soluzione per non vedere più le scene imbarazzanti delle zolle sollevarsi pericolosamente.

Dopo le illusioni del rifacimento del manto ad aprile, quando il campo era perfetto, da inizio campionato e dopo i concerti di quest’estate il campo è tornato a dare infatti numerosi problemi.

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Motivo, si dice, le alte temperature a cui hanno fatto seguito due settimane di tempo coperto, e le zolle prelevate in un periodo critico e in sostanza ancora immature, tanto che hanno faticato a crescere.

In cosa consiste invece la nuova soluzione? Si tratta di una cucitura del terreno tramite fili sintetici che penetrano fino a 18 cm in profondità per legare le zolle e tenere compatto il manto erboso, operazione che viene eseguita da un apposito macchinario. Da qui il nome di ibrido verticale.

Questo lavoro di cucitura inizia oggi e durerà per cinque giorni, dopo di che il terreno sarà già pronto per poter giocare, quindi già dalla partita con il Vicenza.

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Costo dell'operazione circa 160mila euro, possibile grazie alla Figc con contributo della Regione e della Triestina. La differenza col terreno classico è che la zolla cucita non può più essere rizollata, ma solo seminata. Pertanto in questi giorni si è proceduto a togliere tutte le vecchie zolle e a rimpiazzarle con le nuove che saranno appunto cucite in profondità. In gran parte lo hanno fatto a mano i due manutentori del campo. Il lavoro è stato finito e oggi partirà appunto la cucitura.

A supportare il tutto anche un utilizzo continuativo delle lampade, soprattutto in assenza di sole. Un’altra bella notizia dunque per i tifosi alabardati ma soprattutto per i giocatori e la loro incolumità. —

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