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Novak Djokovic: “Murray la figura giusta per me, nostra collaborazione positiva per il tennis”

Dopo il ritiro di Andy Murray, avvenuto al termine delle Olimpiadi di Parigi 2024, in molti si sono chiesti quale strada la vita del tre volte campione Slam avesse potuto prendere. La risposta è arrivata nel corso degli ultimi giorni e ha colto tutti di sorpresa: Novak Djokovic ha deciso di offrirgli un ruolo da allenatore nel suo team per il 2025 e il 37enne di Dunblane ha prontamente accettato la proposta. Una notizia straordinaria e che ha fatto sognare tutti: Djokovic e Murray, infatti, hanno dato vita ad una fantastica rivalità sul campo, con ben 36 match disputati di cui ben 7 finali Slam (quattro all’Australian Open, una al Roland Garros, una a Wimbledon e una allo US Open). Adesso si troveranno a combattere insieme per una causa comune, con il britannico nel box di Djokovic. Intervistato ai microfoni di Sky Sport UK, il campione olimpico in carica non ha saputo nascondere la sua gioia di avere Murray come suo nuovo coach.

“Mi sono ritrovato a pensare alla prossima stagione e stavo cercando di comprendere di cosa avessi bisogno in questa fase della mia carriera. Dopo aver terminato il mio rapporto professionale con Goran Ivanisevic – ha spiegato Djokovic – ci ho messo circa sei mesi per capire se avessi bisogno di un allenatore, e a questa domanda la risposta è stata affermativa, e chi potesse essere il profilo adatto. Dopo aver preso in considerazione svariati nomi, mi sono reso conto della necessità di avere nel mio box, in questo momento, qualcuno che abbia vissuto le mie stesse esperienze, possibilmente qualcuno che abbia vinto titoli Slam e che sia stato numero 1 del mondo. Allora io e il mio team abbiamo pensato ad Andy Murray, così ho deciso di chiamarlo e di vedere se la mia idea fosse realizzabile. L’ho colto un po’ di sorpresa onestamente perché non si aspettava un’offerta del genere. Ma ci siamo subito intesi e la sua risposta positiva è arrivata nel giro di pochi giorni. Non potrei essere più eccitato perché si tratta di una collaborazione che nessuno si aspettava, nemmeno io, ma è positiva per il tennis. Andy è stato uno dei miei più grandi rivali, abbiamo la stessa età e abbiamo giocato contro in tutti i più importanti campi del nostro sport. Non vedo l’ora di rimettermi all’opera per preparare la prossima stagione”, ha concluso l’attuale settima forza della classifica mondiale.

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