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Un Titano all’Arcella: dalla piccola nazionale prodigio all’Eccellenza veneta

La domenica è chiamato a contrastare gli attaccanti del Real Valpolicella e Mestrino United, tra qualche mese potrebbe trovarsi di fronte Alvaro Morata della Spagna o Harry Kane dell’Inghilterra. Dall’Eccellenza veneta alla qualificazione del Mondiale 2026 con i Titani, con già in saccoccia un risultato che ha destato l’interesse planetario: la storica qualificazione della sua nazionale, San Marino, nel gruppo C di Uefa Nations League.

Simone Franciosi, 23 anni, oggi è un difensore dell’Us Arcella, la seconda squadra della città. È inoltre uno dei pochi giocatori non professionisti del Veneto a poter fregiarsi di vestire stabilmente la maglia di una nazionale: 11 presenze e 1 gol con il San Marino, reduce dall’impresa di qualche settimana fa a Vaduz, 3-1 al Liechtenstein e copertine nei giornali di tutto il mondo.

Come arriva un nazionale sanmarinese a Padova? «Sono qui da un mese e sono arrivato per motivi di studio. Dopo i tre anni all’Università di Urbino, mi sono iscritto alla magistrale di Scienze motorie. L’Ateneo padovano è tra i migliori d’Italia, e il corso a numero chiuso mi ha fatto pensare che qui potessi seguire un percorso importante. Vivo al Portello con altri studenti, la città mi piace molto e sto cercando di ambientarmi in ogni ambito».

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E non sei riuscito a star distante dal calcio… «L’anno scorso ho giocato con il Pietracuta, squadra riminese dell’Eccellenza romagnola. Dovevamo salvarci, ci siam giocati la finale playoff. A Padova ho subito cercato un ambiente in cui poter continuare ad allenarmi e all’Arcella mi sono sentito da subito benissimo. Ho debuttato contro l’Albignasego, il 9 novembre, poi sono dovuto partire per l’impegno con la nazionale».

Un impegno diventato impresa: la prima promozione di sempre della nazionale di San Marino. «La gara di Vaduz vinta 3-1 contro il Liechtenstein è stata tra le serate più belle della mia vita, e poco importa se non sono sceso in campo. Dentro quelle emozioni c’erano l’orgoglio di vincere per la propria nazionale, quello di un gruppo costretto a fare il doppio dei sacrifici rispetto a qualsiasi altro calciatore professionista, la soddisfazione di aver raggiunto un obiettivo anche per sé stessi».

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Sei un difensore ma in nazionale hai pure segnato un gol, e se si segna con San Marino la rete non può che avere un peso specifico diverso. «Era il gol numero 30 della storia della nazionale. Ho segnato esattamente un anno fa, il 17 novembre, ad Astana contro il Kazakistan. Era il 2-1 e dopo la rete abbiamo davvero creduto di poter arrivare a uno storico pareggio, poi nel finale gli avversari hanno segnato il gol della bandiera. Ma c’erano già i segnali che qualcosa stava cambiando. D’altra parte, un mese prima avevamo costretto la Danimarca a uno strettissimo 2-1 in casa nostra».

Il tuo debutto, invece? «Settembre 2022, San Marino-Estonia 0-4. Avevo finito il ciclo con l’Under 21. Inutile sottolineare l’emozione: da piccolo seguivo la nazionale dagli spalti e sognavo di vestire quella maglia».

La vittoria di Vaduz, la promozione in Lega C, l’attenzione di media e social di tutto il mondo vi ha tolto definitivamente quell’ombra di “squadra che perde sempre”? «Sono etichette legittime ma discutibili, come l’ultimo posto nel ranking Fifa. Noi siamo consapevoli di quello che andremo a fare quando scendiamo in campo. Conosciamo i nostri limiti e conosciamo la forza dei nostri avversari: sentirci dire che siamo “i più scarsi al mondo” trova il tempo che trova, soprattutto sono frasi dette da chi non pesa tutti i fattori. Però sì, la musica ora pare cambiata: non è un caso, ce lo siamo guadagnati».

Rivincita delle rivincite: per la matematica, la vittoria del girone in Nations League potrebbe darvi la possibilità di essere a due partire dal Mondiale visto l’accesso agli spareggi per volare in Coppa del Mondo. «Devo essere sincero: fa strano, fa molto strano. Fino a poco fa davvero non ci si pensava, ma lo ripeto, ce lo siamo guadagnati. Merito di chi ha costruito questo gruppo – da mister Roberto Cevoli ai veterani che negli anni hanno accolto noi giovani, come Aldo Simoncini, Matteo Vitaioli e Alessandro Golinucci - ma anche di chi ci sostiene. Penso alla nostra Federazione, ma anche ai tifosi che con grandissimi sacrifici e tanta passione arrivano ci seguono in tutta Europa, e peraltro ci seguono da tutto il mondo».

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Da difensore, chi vorresti trovarti di fronte da qui alle prossime partite? Mbappé, Cristiano Ronaldo, Bellingham, Retegui…? «Non lo dico, perché poi mi ritrovo a marcarli e rischio brutte figure. Dico solo che giocare certe partite e in certi stadi è davvero commovente. Penso ad esempio a quanto ho provato al Parken di Copenaghen: difficile non provare dei brividi all’ingresso in campo. Poi però al fischio d’inizio la concentrazione rende tutte le partite uguali: difficili, importanti, da vincere».

Che sia in un campo della periferia padovana o che ci si stia giocando un posto in Coppa del Mondo.

IL GIOCATORE

Simone Franciosi è un difensore classe 2001 e vanta già 11 presenze e 1 gol con la nazionale di San Marino. Ha debuttato nel settembre 2022 contro l’Estonia, è andato a segno un anno fa contro il Kazakistan. Cresciuto nella San Marino Academy, ha vestito la maglia di Torconca, Juvenes/Dogana, Valfoglia e Pietracuta, prima dell’approdo all’Arcella. È iscritto alla magistrale di Scienze Motorie all’Uiniversità di Padova. Era tra i 23 convocati per la storica gara di Vaduz, che ha visto i Titani trionfare sul Liechtenstein per 3-1 e guadagnare la promozione in Uefa Nations Leage C. Per il giovane sanmarinese quasi una trentina di presenze anche nelle giovanili della nazionale, dall’Under 17 all’Under 21. Il prossimo 13 dicembre il 23enne conoscerà, con i compagni e mister Roberto Cevoli, le squadre con cui San Marino si giocherà la qualificazione ai Mondiali 2026 che si terranno tra Canada, Usa e Messico. Il primo posto nel girone della Uefa Nations League D potrebbe garantire ai Titani l’accesso agli spareggi diretti in caso di mancata qualificazione attraverso i gironi.

LA CURIOSITA’

C’è un altro “padovano” nella storia della nazionale di San Marino. Claudio Maiani, classe ’56, portiere, giocò una sola partita con i Titani, ma in un match decisamente speciale: era il 28 marzo 1986 ed era il primo di sempre della nazionale (vinse il Canada, rappresentativa olimpica, per 1-0). Maiani dal 1981 al 1984 giocò nel Padova (43 gare, 32 gol subiti); prima vestì anche la maglia di Venezia (28, -25) e Mestre (29, -22), poi pure quella del Lanerossi Vicenza (20, -20).

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