Parco dei 5 laghi, tutti d’accordo in Consiglio a tranne Cantoni: «Valutiamo altro»
IVREA. «Non si può scappare così dalle discussioni – tuonava il sindaco di Ivrea Matteo Chiantore nel corso del precedente Consiglio –. Noi il tema lo riproporremo e lo discuteremo, perché sia chiara la linea politica delle forze politiche del territorio». E così è stato. Il tema del Parco dei 5 laghi è tornato a infiammare i banchi del consiglio comunale eporediese nella sera di lunedì 25 novembre, dove si è finalmente avuta risposta all’interpellanza, proposta dalla maggioranza, per conoscere l’opinione di tutti i consiglieri sull’istituzione del Parco.
Nel corso della scorsa seduta infatti, le opposizioni unite erano uscite dall’aula, per protesta contro la poca attenzione riservata dalla maggioranza nei confronti di un’interpellanza dal tema simile, presentata però dal consigliere di minoranza Massimiliano De Stefano. Per la cronaca, del Parco dei 5 laghi si è tornato a parlare a Ivrea perché in consiglio regionale Paolo Ruzzola, di area Forza Italia, aveva presentato una proposta per stralciare la legge sull’istituzione del Parco. Un’uscita in pesante contrasto con gli alleati, in particolar modo con la Lega, la quale, attraverso l’allora consigliere regionale Andrea Cane, aveva a sorpresa portato in aula il Parco, ricevendo l’approvazione anche grazie ai voti del Pd. «Sabato, nel convegno tenuto sul tema a Montalto Dora, è stato interessante vedere 5 sindaci provenienti da correnti politiche diverse collaborare, perché ritengono il progetto importante per il territorio – commenta la capogruppo del Pd in consiglio Barbara Manucci –. Il Parco porta un valore aggiunto al Sic (Sito di importanza comunitaria), deve essere un mezzo per unire il territorio, è così lo stanno interpretando i sindaci. Nell’ottica di favorire la tutela e lo sviluppo di un turismo sostenibile nell’area, il Parco può rappresentare un volano economico per il territorio».
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Se però tra i banchi della maggioranza il consenso è prevedibilmente unanime, così non si può dire all’interno della minoranza, le cui posizioni non sono concordi. «Rappresento l’amministrazione che ha portato avanti questo discorso con Giuliano Balzola e con il consigliere regionale Andrea Cane – commenta invece la consigliera di minoranza Elisabetta Piccoli –. La Lega si è esposta in maniera forte per questa cosa, con anche i voti del Pd, mentre le altre forze politiche non erano convinte. Io non ho tessere di partito in tasca, la giunta di cui ho fatto parte ha lavorato a questo progetto, non posso che apprezzarlo. Non ci sono spaccature tra noi, mi sembra più un problema della Regione».
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Decisamente diversa la posizione del collega di minoranza Andrea Cantoni, che nella scorsa tornata elettorale era sostenuto come candidato sindaco congiuntamente da Forza Italia, Fratelli d’Italia e dalla Lega. «Quello che ho detto l’altra volta potrebbe essere sufficiente, ma è molto semplice – arringa Cantoni –. Fdi e Fi hanno sempre votato contro il parco, in contrasto con la Lega, non è un segreto. Nulla è fisso o stabilito, men che meno una legge regionale, quindi non mi stupisce l’idea di mettere in discussione uno strumento, per altro ancora in fase di rodaggio. L’importante per me è capire cosa si voglia fare del Parco. Di altri mezzi ne esistevano: c’era per esempio il Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale), che promuove questo stesso turismo lento in aree naturalistiche, lo strumento Parco non è per forza l’unica strada. Se abbiamo veramente a cuore un’idea dobbiamo avere l’umiltà di metterla e metterci in discussione. Qualora fosse evidente che lo strumento funziona, sarei il primo a dire va bene, ma fino ad allora valutiamo soluzioni alternative».