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Mercenasco e Villate più unite e vitali: «Persi tanti servizi, ora recuperiamo»

MERCENASCO. Mercenasco è un paese diviso in due borghi a sé, ma l’amministrazione vuole riportare questa dualità a un senso di appartenenza unitario. Come? Promuovendo una collaborazione tra le associazioni principali del capoluogo e di Villate.

Mercenasco è da sempre diviso in due comunità distinte e separate anche se unite dal punto di vista amministrativo, ovvero il centro e la frazione di Villate. Tra i due centri ci sono quasi tre chilometri di distanza, mentre tra Villate e altri centri vicini, come Montalenghe o Scarmagno, c’è una distanza minore. A Villate risiedono 370 abitanti dei 1.300 residenti totali del Comune di Mercenasco. Questo ha creato la presenza di associazioni che si occupano degli eventi per solo uno dei due centri. «La nostra amministrazione si sta impegnando per creare un maggior spirito di collaborazione tra le due associazioni di Villate e Mercenasco, le due Pro loco – spiega il sindaco Giovanni Levrio –. Sono due bei gruppi, che realizzano tanti eventi: l’ultimo organizzato da Villate ha avuto molte più presenze che i residenti stessi della frazione. Noi crediamo che ci voglia senso di responsabilità da parte di tutti e impegno per lavorare insieme per il bene del paese». Villate nel corso degli anni ha perso molti servizi e al momento non vi sono scuole, banche o uffici postali e negozi. «Vorremmo riportare delle attività in paese e nella frazione – prosegue il primo cittadino –, per Villate abbiamo un progetto per la realizzazione di uno spazio stabile per l’aggregazione dei giovani e un intervento per abbattere le barriere architettoniche della chiesa parrocchiale di San Grato». Gli fa eco il vicesindaco Giuseppe Marzullo: «In questi anni vorremmo riportare molti servizi, per giovani e anziani. Abbiamo solo l’ufficio postale a Mercenasco e non più a Villate, così come la farmacia. In frazione servirebbe almeno esserci un luogo di distribuzione, anche se sappiamo che la farmacia locale si offre per consegnare a domicilio i medicinali. L’impegno è quello di rivitalizzare i nostri centri, con più attività sociali e servizi».

Tra i servizi che verranno attivati a breve c’è la collaborazione con l’Università della terza età di Caluso: «Nei locali al secondo piano del municipio, quelli dove una volta c’era la scuola elementare, ospiteremo i corsi dell’Unitre. Saranno dedicati alle nuove tecnologie, per diffonderne l’utilizzo e le potenzialità tra le fasce più anziane della popolazione», spiega Levrio.

Per quanto riguarda le opere, nei prossimi anni l’amministrazione di Mercenasco ha in programma interventi di miglioramento e messa in sicurezza della viabilità. In particolare con la realizzazione di una nuova piazza in via Damiano Chiesa dove, per realizzare il parcheggio, sarà necessario demolire un vecchio fabbricato. «Questo ci permetterebbe di dare più posteggi ai cittadini e contrastare la sosta selvaggia che crea disagio», spiegano Levrio e Marzullo. Ci sono, infine, i progetti per una maggiore efficienza energetica e autonomia legati alla realizzazione di un impianto fotovoltaico per il salone polivalente, che verrà realizzato grazie al lascito dell’ex sindaco Gianni Peretto, mentre con fondi comunali sarà realizzato l’impianto sul tetto del municipio. «In questo momento, in questi primissimi mesi di mandato, ci siamo occupati delle situazioni più urgenti – concludono gli amministratori – . Negli anni futuri cominceremo a fare molta più programmazione e a mettere a terra alcuni degli interventi che abbiamo ipotizzato. Tra questi, tanto per citarne uno, ci sarebbero la ristrutturazione del vecchio lavatoio e il recupero del campo sportivo con un potenziamento delle sue strutture, ma per fare questi interventi bisognerà programmare i tempi e le risorse necessarie».

L’altra situazione singolare che riguarda Mercenasco è la presenza di una nutrita comunità di origine africana, per lo più di nazionalità nigeriana, che da sola rappresenta circa il 15 per cento della popolazione del paese.

Una percentuale oggettivamente elevata rispetto a tanti altri Comuni italiani. L’immigrazione verso Mercenasco è iniziata dieci anni fa, quando in paese arrivarono molti profughi, che trovarono alloggio in paese grazie alle cooperative dedite all’accoglienza. Terminata l’emergenza, molti rifugiati hanno scelto di rimanere in paese, regolarmente registrati e con un’occupazione. «A favorire questa situazione – spiega Levrio – potrebbe essere la presenza della stazione ferroviaria, che permette a molti di loro di recarsi a Torino facilmente, anche se sprovvisti di mezzi propri. Per noi questa presenza sul territorio comunale può risultare impegnativa, ma abbiamo grande collaborazione dal Cissac e dalle scuole, con le quali condividiamo l’impegno per una maggiore integrazione tra le varie componenti della comunità di Mercenasco». —

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