Mamma tiene la figlia di tre anni nascosta in un cassettone sotto al letto, le parole della polizia: “Siamo scossi, leggere le prove è stato straziante”
È una storia drammatica quella raccontata dai media britannici a proposito di una mamma che ha tenuto la figlia per tre anni nascosta in un cassettone, sotto al letto. La donna, la cui identità non può essere resa nota per motivi legali, ha nascosto la nascita della figlia alla famiglia e agli amici.
Nata nel 2020 con il labbro leporino, la bimba sarebbe venuta al mondo con un parto in casa. Siamo a Cheshire, Regno Unito. L’esistenza della piccola è stata scoperta dal compagno della mamma, nel 2023: l’uomo ha sentito un rumore che gli ha ricordato il pianto di un bambino e ha pensato di tornare a casa quando la compagna se ne fosse andata, per essere libero di visionare il piano superiore, cosa che raramente gli era consentita: in questo modo, ha trovato la bambina di quasi tra anni in terribili condizioni. Sotto choc, ha dato il via a un giro di telefonato e sono stati allertati polizia e servizi sociali.
Alle forze dell’ordine, la mamma ha detto che la piccola “non faceva parte della famiglia”. La donna aveva cominciato con l’allattare la figlia ma poi ha smesso e ha deciso di metterla nel cassetto sotto al letto ottomano: provava a nutrirla con Weetabix e latte usando una siringa medica e ogni tanto le cambiava il pannolino. Scioccanti le parole di un’assistente sociale chiamata a testimoniare: “Da marzo 2023 penso spesso a questa bambina e a questo caso. Quando sono entrata nella stanza della madre, ho provato incredulità. Il letto era alto, probabilmente con un doppio materasso, e non riuscivo a vedere la bambina. La madre si è spostata verso un lato del letto e l’ho seguita. Sono rimasta scioccata nel vedere una bimba che mi guardava dal cassetto del letto. Mi fissava e si dondolava avanti e indietro. Ho guardato sua madre e ho chiesto: ‘È qui che la tieni?’ Lei ha risposto tranquillamente: ‘Sì, nel cassetto'”. E ancora: “La madre non ha mostrato alcuna emozione e sembrava indifferente alla situazione. Le ho chiesto se qualcun altro avesse mai visto la bambina. Lei ha risposto di no”.
La piccola non era in grado di gattonare, camminare, parlare o emettere suoni. Era significativamente denutrita, disidratata, con addome gonfio, gravi eruzioni da pannolino e muscoli deboli. A 35 mesi, il suo sviluppo era paragonabile a quello di una bambina di 10 mesi. Le prime cure in ospedale sono state fondamentali ma dovrà seguire un percorso. La madre si è dichiarata colpevole di quattro capi d’accusa di crudeltà verso minori ed è stata condannata a sette anni e sei mesi di carcere.
Rachel Worthington, procuratrice della CPS, ha dichiarato: “Questo caso ci ha scossi profondamente. La bambina non ha mai ricevuto regali di compleanno o Natale, né ha mai interagito con i suoi fratelli. Non conosceva la luce del sole o l’aria fresca e non rispondeva al proprio nome. È stato straziante leggere le prove”.
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