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Rassegna stampa – La svolta della Wada

Doping involontario, la svolta della Wada (Giuseppe Antonio Perrelli, La Repubblica)

«Dobbiamo ripensare le squalifiche per le positività minime». L`intervista a L`Équipe di Olivier Niggli, direttore generale della Wada, l`Agenzia mondiale antidoping, apre a una riflessione che potrebbe portare a non avere più in futuro casi come quello di Jannik Sinner, positivo al Clostebol in due controlli eseguiti a metà marzo. Il campione azzurro della racchetta, che sarà ascoltato non prima dell`11 febbraio 2025, con gli attuali regolamenti rischia uno stop da uno a due anni se non riuscirà a dimostrare davanti al Tribunale arbitrale dello Sport di non essere stato negligente nei suoi comportamenti. E questo nonostante l`assoluzione nel procedimento dell`Itia, l`agenzia internazionale per l`integrità del tennis, che ha creduto alla tesi della contaminazione involontaria. «Abbiamo effettivamente un problema di contaminazioni – ammette Niggli al quotidiano francese – perché non ne esistono più di prima, ma i laboratori sono più efficienti nel rilevare le tracce infinitesimali rimaste nel corpo degli atleti. Dovremo aprire un tavolo di lavoro per capire come gestire questa situazione». Una questione di strettissima attualità, che ha coinvolto in pochi mesi i due numeri uno del tennis mondiale: dopo Sinner, infatti, non ha passato un controllo anche Iga Swiatek, squalificata per trenta giorni dall`Itia per esser risultata positiva alla trimetazidina lo scorso 12 agosto. L`agenzia non ha rilevato nel comportamento dell`atleta polacca “alcuna colpa o negligenza significativa”, accettando la versione di un`assunzione involontaria, provocata dalla contaminazione della melatonina che prendeva per disturbi al sonno causati dal jet lag. La squalifica di Swiatek scadrà il 4 dicembre. Ha perso i punti guadagnati al Cincinnati Open, ha dovuto saltare i tornei di Seul, Pechino e Wuhan e così è stata scavalcata nel ranking da Aryna Sabalenka, ma certamente se l`è cavata con una sanzione minima che ha destato inevitabili perplessità: «Capisco il pubblico quando pensa che siamo ingenui e che ci beviamo tutto – dice Niggli – ma la realtà è diversa. Le quantità scovate in questi controlli sono così piccole che è possibile contaminarsi facendo anche cose banali. Se volessimo semplificarci la vita, potremmo imporre nuove soglie e non riscontrare tutti questi casi. Dobbiamo capire se siamo pronti ad accettare il microdosaggio e comprendere dove sia giusto fermarsi nel considerarlo tale». L`introduzione del concetto di modica quantità, Niggli ne è consapevole, può portare a nuove ricadute negative su un`immagine già offuscata dal caso dei 23 nuotatori cinesi che sei mesi prima delle Olimpiadi di Tokyo risultarono positivi alla trimetazidina, la stessa sostanza assunta da Iga Swiatek. Gli atleti furono comunque ammessi ai Giochi giapponesi perché la Chinada, l`agenzia antidoping di Pechino, li giudicò vittime di una contaminazione alimentare nell`hotel in cui erano ospitati. Tesi che fu accettata senza appelli. […]

La Wada tra casi in sospeso e futuro (Lorenzo Ercoli, Corriere dello Sport)

Ebbene sì, il magico 2024 del tennis azzurro non si è ancora concluso. Nell`ultima settimana di tornei Challenger l`Italia potrebbe celebrare un nuovo Top 100. Trattasi di Francesco Passaro, che alle 12 giocherà la finale del Challenger di Maia (Portogallo) contro il bosniaco Damir Dzumhur Il tennista perugino, numero 114 del ranking mondiale, in semifinale ha rimontato lo slovacco Martin con il punteggio di 2-6 6-2 6-1 e adesso si trova a un solo successo dall`ingresso tra i primi 100. […] Con le finali di oggi, il tennis andrà in letargo per qualche settimana, ma tra Next Gen ATP Finals (18-22 dicembre a Gedda) ed esibizioni, gli appassionati non resteranno a bocca asciutta. Già questa sera (ore 21 italiane) toccherà a Novak Djokovic, che affronterà Juan Martin Del Potro a Buenos Aires. “El último desafío” (l’ultima sfida) è l`evento con cui l`argentino, ex numero 3 del mondo e campione degli US Open 2009, darà addio al tennis; ufficialmente, non gioca un match da Buenos Aires 2022 e recentemente ha raccontato le difficoltà che vive nei piccoli gesti della vita quotidiana. Più che di un test in campo, il serbo sarà protagonista dell`omaggio a un grande campione e amico. […] Dopo il caso Swiatek e in attesa del nuovo processo a Sinner, fuori dal campo è sempre più acceso il dibattito sul doping. Oliver Niggli, direttore della WADA, intervistato da l`Équipe, ha acceso i riflettori su un problema sempre più attuale: «Il miglioramento dei laboratori ha portato a rilevare quantità infinitesimali di sostanze dopanti. Questo ci costringe a ripensare il sistema. Dobbiamo avviare un confronto per capire come gestire situazioni in cui gli atleti rischiano di contaminarsi anche attraverso azioni quotidiane. Se volessimo semplificarci la vita, potremmo imporre nuove soglie. Ma la domanda è: siamo pronti ad accettare il microdosaggio? Soprattutto, dove tracciamo il limite?».

Con i coach ex n. 1 la sfida al n. 1 Sinner (Gianluca Strocchi, Tuttosport)

Quale carta posso giocare per provare ad avvicinare un numero 1 del mondo dominante come Jannik Sinner? Affidarmi come coach proprio a chi sul trono del tennis si è accomodato. Deve essere stato probabilmente questo il pensiero di fondo che ha indotto Novak Djokovic e Hubert Hurkacz a compiere un passo significativo in vista della prossima stagione. Magari ispirandosi a chi come Carlos Alcaraz, al momento il rivale più temibile per il campione azzurro e il più giovane a raggiungere la vetta del ranking, ha accanto un ex n.1 come Juan Carlos Ferrero. Il 37enne serbo, che in passato ha già lavorato con ex re della racchetta quali Boris Becker e Andre Agassi e a marzo aveva interrotto la collaborazione con Goran Ivanisevic, ha stupito con la scelta di ingaggiare il coetaneo Andy Murray (nato una settimana prima di Nole), definito «il coach perfetto per me ora». […] In attesa di conoscere dove e quando rientrerà nel tour, Nole manda un chiaro messaggio a chi lo ha sopravanzato in classifica: «Sento di poter sfidare questi ragazzi e la mia esperienza può essere utile. Quindi l`anno prossimo disputerò più tornei e gli Slam saranno la mia priorità». Difficile sia soltanto un`operazione di marketing e/o di amicizia. Ha deciso di fare le cose in grande anche il polacco, che ha annunciato di aver assunto come nuovi coach Ivan Lendl e Nicolas Massu. Dunque per Hurkacz, arrivato al 6° posto in estate ma attualmente n. 16 dopo l`infortunio al ginocchio, due allenatori di grido dopo la separazione nell`agosto scorso da Craig Boynton con cui lavorava dal 2019. Fra l`altro l`ex n.1 Lendl ha guidato in tre momenti diversi proprio Murray, portandolo a conquistare i suoi primi titoli Slam e nel 2016 in cima al ranking, oltre ad aver seguito per un breve periodo, tra 2018 e 2019, pure Alexander Zverev, mentre il cileno è stato a lungo il coach di Dominic Thiem. […]

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