Spintonato sul tetto durante i lavori edili: un anno all’aggressore
Baruffa nel cantiere. Due operai hanno discusso in maniera troppo animata di lavoro, per di più sul tetto di una casa in costruzione, a Borca di Cadore.
C’è stato il rischio di fare un volo potenzialmente molto pericoloso. Willy Marinello è stato condannato a un anno di reclusione per lesioni aggravate a un collega dal giudice Paolo Velo. Per il risarcimento danni completo, il lavoratore ferito dovrà rivolgersi al giudice civile e avviare una causa, nel frattempo potrà incassare un anticipo di 11 mila euro.
Completamente scagionata l’impresa edile che era stata chiamata in causa come responsabile civile. Non poteva farci niente, per evitare quello che è successo il 10 agosto di tre anni fa, in via Salienti.
I due lavoravano insieme e si conoscevano bene. Quel giorno è scoppiata una discussione e, secondo la ricostruzione della Procura della Repubblica, Marinello ha spintonato con forza sulle spalle il collega, mentre quest’ultimo stava operando con delle lamiere, facendolo sbilanciare. C’è stata una seconda spinta e anche una terza, quando l’altro ha cercato di aggrapparsi a lui per cercare di rimanere in equilibrio.
Tentativo non riuscito: è caduto all’indietro, soffrendo «una ferita complessa al braccio destro con lesioni vascolari», che ha richiesto in prima battuta l’intervento dell’ambulanza del Giovanni Paolo II di Pieve di Cadore e in seconda dell’elicottero Falco per il trasporto d’urgenza al Ca’ Foncello. A Treviso è stato sottoposto a un intervento chirurgico di sutura dell’arteria dell’ulna destra, del nervo e dei capi muscolari dell’avambraccio. Il paziente è stato dimesso dopo una settimana e ricoverato per tre giorni a Pieve.
Non ha potuto lavorare per più di 40 giorni. È rimasto assente fino al 17 dicembre compreso, dovendosi sottoporre anche a terapie e visite di controllo.
La querela risale al 21 settembre e ha innescato il processo terminato ieri con la richiesta di condanna da parte del pubblico ministero Sandra Rossi. L’imputato era difeso d’ufficio dall’avvocato luca Dalle Mule, mentre la vittima si è costituita parte civile con la fiorentina Francesca Gabbrielli. Per adesso, un anno di reclusione e 11 mila euro di provvisionale. Ma potrebbe non essere finita.