Giubileo, il diktat dei virologi: mascherine ai pellegrini. E citano il caso del virus della Mecca
“Non sappiamo quali varianti Covid entreranno in Italia attraverso milioni di pellegrini in arrivo da tutto il mondo per il Giubileo: per evitare una ripresa del virus sicuramente occorrerà tornare ad indossare le mascherine, soprattutto nel periodo più freddo, così come lavare spesso le mani e vaccinare contro Covid, influenza e pneumococco i soggetti più fragili, tra cui anziani, malati cronici, cardiopatici e con patologie respiratorie”. Così all’Adnkronos Salute Furio Colivicchi, vicepresidente della Fism, la Federazione delle società medico-scientifiche italiane, a margine dell’incontro ‘Ripensare le cronicità: l’impatto dell’innovazione per un Ssn sostenibile’, promosso da The European House Ambrosetti a Roma.
“Per il Giubileo occorre indossare di nuovo le mascherine”
“Occorre capire se bisogna riprendere una campagna vaccinale, almeno per il personale sanitario. Ci sono degli aspetti che meritano attenzione -sottolinea Colivicchi – ma credo che su questo la Fism, grazie all’ottimo rapporto in questa fase con il ministero della Salute, si confronterà per comprendere con chi ha poi la responsabilità di prendere queste decisioni, per capire quale sia la migliore strategia da seguire”. Le precauzioni che “possiamo suggerire, anche alla popolazione dei romani – raccomanda Colivicchi – sono le stesse che abbiamo messo in campo durante la pandemia: lavarsi bene e spesso le mani tutte le volte che si esce da casa e si entra in contatto con ambienti aperti e di libero passaggio. Indossare la mascherina in ambienti affollati, pensiamo solo anche alle chiese e a tutti quegli eventi religiosi che verranno celebrati e ai quali anche i romani parteciperanno come d’abitudine nel corso del periodo giubilare”.
I pellegrini dell’anno santo possono provocare una nuova pandemia?
“Le lezioni degli ultimi anni non devono essere dimenticate. Investire nella preparazione ad una possibile pandemia non è una opzione, ma una necessità etica e pratica. Si devono colmare le lacune nella conoscenza, promuovere la collaborazione e dare la priorità alla prevenzione”. Sono le conclusioni di una lettera inviata a ‘The Lancet’ da un team di epidemiologi e scienziati italiani (Francesco Branda e Massimo Ciccozzi dell’Università Campus Bio-Medico e Fabio Scarpa dell’Università di Sassari), che hanno analizzato i possibili rischi per il Giubileo 2025 ormai alla porte: mancano 20 giorni all’apertura ufficiale. Un evento mondiale che farà confluire a Roma milioni di persone da tutto il mondo. I ricercatori hanno elaborato anche un piano “in 7 pilastri” che definisce le priorità per gli interventi da attuare. “Stiamo tornando alla normalità dopo l’emergenza Covid, ma ci sono altri segnali d’allarme, ad esempio l’influenza aviaria, e dobbiamo rimanere vigili sull’Mpox (già vaiolo delle scimmie) – ricordano gli scienziati – Queste minacce alla sanità pubblica sottolineano una
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