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Assolto per la sparatoria, il pm aveva chiesto 9 anni

Sparò con chiaro intento di uccidere: era questa la tesi della procura nei confronti di Principe Braidich, 42 anni, trevigiano di origini sinti, che era accusato di avere esploso la notte del 15 novembre 2023 due colpi di pistola contro un’auto con a bordo cinque persone per le strade di Piombino Dese, colpendo gravemente il ventottenne alla guida. Venerdì 6 dicembre l’uomo è stato assolto «perché non c’è prova abbia commesso il fatto».

Durante l’udienza il pm Benedetto Roberti aveva chiesto una condanna a 9 anni e 4 mesi di reclusione.

La vicenda

L’agguato – secondo quanto le vittime avevano raccontato ai carabinieri – era avvenuto nella tarda serata, tra via Ronchi e via Palù.

Tutto sarebbe avvenuto al termine di un litigio. Una questione legata a un matrimonio, e precedenti ostilità tra due famiglie sinti, che è poi degenerata al punto che Braidich è andato in escandescenze. Ed è qui che l’uomo avrebbe estratto una pistola.

Dal racconto dei testimoni l’assalitore avrebbe prima minacciato di fare uso dell’arma, portando i cinque a un disperato tentativo di fuga. Salvo poi passare per le vie di fatto.

Una volta saliti in auto (una Ssangjong Rexton grigia) i cinque hanno imboccato via Ronchi per cercare di sottrarsi alla minaccia dell’arma da fuoco carica.

Il quarantaduenne avrebbe allora detonato due colpi ad altezza uomo, nella direzione dell’auto in fuga. Due proiettili di sicuro hanno colpito l’auto, ma secondo la difesa non ci sarebbero prove che a sparare fosse stato proprio Braidich.

L’arresto e l’assoluzione

Il primo proiettile si è conficcato sulla carrozzeria, mentre il secondo ha trapassato le lamiere arrivando a colpire a un fianco il conducente di 28 anni.

Una ferita grave, che ha trapassato un rene e richiesto delicate operazioni chirurgiche. Il giovane è stato trasportato in ospedale dagli stessi familiari e dimesso pochi giorni dopo.

Nel frattempo Braidich si è invece dato alla fuga, rendendosi irreperibile. È stato individuato più tardi, nella notte, all’ospedale di Cittadella.

Lì è stato rintracciato e messo in stato di fermo dai carabinieri con l’accusa di tentato omicidio aggravato: accusa caduta, a oltre un anno dai fatti, quando Braidich è stato assolto in primo grado.

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