I doni per il Papa, si inaugura il presepe: la giornata di Grado sotto i riflettori in Piazza San Pietro
Oggi, sabato 7 dicembre, è il grande giorno per Grado in Vaticano. Finalmente il presepe dell’Isola d’Oro – che sta destando grande curiosità anche tra turisti e romani – sarà svelato e si potranno vedere le statue costruite dagli artisti gradesi e dai circa quaranta isolani che hanno lavorato «per quasi due anni». L’allestimento prevede un inedito – per piazza San Pietro – un grande bacino d’acqua, che ricorda la laguna. Tutto è ancora nascosto da veli, sacchi neri e una sorta di barriera, a riparo dagli sguardi.
Si svela il presepe dell’Isola d’Oro
Oggi sarà svelato in piazza San Pietro, con una cerimonia. Il tutto partirà con l’esibizione delle bande e dalle 18.30 ci sarà la diretta in mondovisione che sarà trasmessa da Tv2000 e si può seguire in streaming sul sito e sul canale Youtube di Vatican News. L’appuntamento che però darà inizio alla giornata sarà l’udienza privata con il Papa, alle 10. I volontari porteranno dei doni al Pontefice. Tutto è coperto dal massimo riserbo, sono stati firmati diversi documenti che garantiscono la riservatezza. L’unica cosa che i volontari si lasciano scappare è che sarà «un modellino che richiama il presepe e la laguna».
Grande l’attesa
Circa cinquecento persone da Grado sono arrivate a Roma in questi ultimi giorni. Con le corriere, il treno, l’aereo, e pure con i camper. Sì, perché in questo periodo con il Giubileo alle porte la Città eterna è letteralmente assediata dai turisti, e pure i prezzi per una stanza sono schizzati. Da tutta Italia arrivano per godersi l’atmosfera natalizia nel weekend dell’Immacolata (anche se il Comune accenderà l’albero di piazza del Popolo solo domani). E così è andata anche per Rolando Segatto di San Vito al Tagliamento e Mara D’Azzan di Lignano Sabbiadoro, stupiti di vedere un presepe dedicato a Barbana, fatto in Friuli Venezia Giulia, proprio in piazza San Pietro: «Non ne sapevamo niente». E una guida turistica di Roma, che stava accompagnando dei turisti dall’estero, Felice Policastro, ci assicura che c’è grande attesa per l’inaugurazione. Sta ricevendo tantissime prenotazioni per tour e visite, tanto che «sarebbe stato bello se fosse già visibile, la curiosità per i presepi è altissima».
Gli ultimi dettagli
Intanto però, dall’altra parte dello steccato che protegge l’opera, i gradesi sono al lavoro, monitorano e mettono a punto gli ultimi dettagli. Tutto è gestito con la massima professionalità. La squadra guidata da Antonio Boemo e sotto l’egida dei Portatori di Barbana si muove come se fosse in un vero cantiere. E in effetti a capo del progetto c’è l’architetto Andrea De Walderstein, e la figlia dell’artista Lorenzo Boemo, Francesca, è un’ingegnera civile. Per l’architetto, già impiegato nell’area tecnica del Comune e dunque già coinvolto nella rassegna dei presepi gradesi che è arrivata a contare negli ultimi anni 300 contributi, anche da Austria e Croazia, «la sfida più grande è stata fare un presepe che si potesse smontare e rimontare facilmente», per non menzionare le sfide poste «dall’acqua e dalla necessità di costruire un argine adatto», il tutto anche ecocompatibile. Il polistirolo è stato usato, ad esempio, ma solo quello riciclato. Francesca Boemo intanto spiega che pure gli aghi di pino caduti nella pineta dove per sei mesi hanno lavorato all’aperto sono stati inseriti nell’opera. Per infondere ovunque lo spirito dell’isola, la cui anima, in questa ricostruzione della natività ambientata nella Grado di inizio Novecento, è arrivata in Vaticano. «Ogni cosa è stata minuziosamente ricostruita, pure l’avifauna», spiegano, e, non essendoci modelli facilmente reperibili per gli uccelli della laguna, i volontari gradesi si sono fatti aiutare dall’Università di Trieste, e dall’Ictp di Miramare, che ha realizzato le stampe in 3D.