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Papa Francesco dice che in Chiesa posto per tutti, specialmente per i peccatori

Papa Francesco ha ricevuto e salutato stamane in Vaticano la delegazione di Grado, in Friuli Venezia Giulia, dal cui territorio proviene la rappresentazione della Natività posta quest’anno al centro di Piazza San Pietro, e quella di Ledro, in Trentino dai cui boschi è giunto l’imponente abete rosso che vi campeggia con i suoi 29 metri di altezza.

Tra le autorità civili ed ecclesiali presenti, il presidente del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia, il presidente della Provincia di Trento, l’arcivescovo di Gorizia, i sindaci di Grado e di Ledro, ma anche i rappresentanti speciali del presidente di Palestina, Mahmoud Abbas («è venuto molte volte!», ha sottolineato il Papa), venuti per l’inaugurazione del una «Natività» nell’Aula Paolo VI realizzata dagli artigiani di Betlemme.

«Colpisce la maestosa solennità dell’albero – ha commentato il Pontefice -. Esso, tagliato nel rispetto dei principi ecologici del ricambio naturale del bosco, porta i segni di molti anni, le numerose stratificazioni del tronco massiccio, le vecchie che hanno dato vita alle giovani, le giovani che hanno avvolto e protetto le vecchie, tutte che salgono insieme verso l’alto». «Può essere una bella immagine della Chiesa – ha proseguito -, popolo e corpo, da cui la luce di Cristo si diffonde nel mondo proprio grazie al succedersi di generazioni di credenti che si stringono attorno all’unica origine, Gesù: le antiche hanno dato vita alle giovani, le giovani abbracciano e proteggono le antiche, in missione nel mondo e in cammino verso il Cielo. Così va avanti il santo popolo fedele di Dio».

«All’ombra del grande abete, poi – ha detto ancora il Pontefice -, il Presepe riproduce un `casone´ della Laguna gradese, una di quelle case di pescatori che venivano costruite con fango e canne e dove gli abitanti delle `mote´, le piccole isolette lagunari, condividevano, durante il duro lavoro della pesca, le gioie e i dolori della vita di ogni giorno». Anche questo simbolo «ci parla del Natale, in cui Dio si fa uomo per aver parte fino in fondo alla nostra povertà, venendo a costruire il suo Regno sulla terra non con mezzi potenti, ma attraverso le deboli risorse della nostra umanità, purificate e fortificate dalla sua grazia».

Circa il Presepe, ha voluto evidenziare anche che i «casoni» sono circondati dall’acqua e per andarci «ci vuole la `batela´, la tipica imbarcazione a fondo piatto che permette di spostarsi sui fondali bassi».

«E anche per giungere a Gesù – ha aggiunto – ci vuole una barca: la Chiesa è la barca. Non lo si raggiunge `in solitaria´, ma insieme, in comunità, su quel piccolo-grande battello che Pietro continua a guidare e a bordo del quale, stringendosi un po’, c’è sempre posto per tutti».

«Nella Chiesa c’è sempre posto per tutti – ha concluso Francesco – Qualcuno potrebbe chiedere: anche per i peccatori? Soprattutto per per i peccatori! Loro sono i privilegiati, Gesù è venuti per i peccatori. Nella Chiesa c’è posto per tutti».

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