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Lavoro, turismo, export: siglato un patto per gli emigranti

Un patto per promuovere lo sviluppo dei rapporti con gli italiani residenti oltreconfine e gli italo-discendenti, a partire da quelli che già godono della doppia cittadinanza. A Palazzo Castiglioni (sede di Confcommercio Milano) è stata presentata ufficialmente l'intesa siglata tra Confcommercio Imprese per l'Italia e UNAIE (Unione Nazionale Associazioni Immigrati ed Emigrati, che conta 2 mila circoli all’estero). Presenti A illustrare il presidente nazionale di Confcommercio Carlo Sangalli, Oscar De Bona, guida di Unaie e il presidente provinciale di Confcommercio Paolo Doglioni, in veste di promotore e convinto sostenitore dell'utilità che da tale intesa potrà sortire.

«Oltre un anno di lavoro», afferma con orgoglio Paolo Doglioni, presidente bellunese di Confcommercio, «per arrivare alla sottoscrizione prima e alla presentazione ufficiale di questo protocollo che si articola in tre filoni. Il primo è l'inserimento lavorativo di emigranti (cominciando da quelli aventi già cittadinanza italiana) anche di seconda o terza generazione che intendano rientrare alla madre patria, soddisfacendo le sempre più complesse ricerche di personale da parte delle imprese del terziario e non solo. La seconda è la creazione di specifiche offerte turistiche destinate agli italiani nel mondo che desiderano “tornare alle radici”. Inoltre, lo sviluppo di scambi commerciali di import/export, ma anche di fornitura di servizi tra l'Italia e le imprese operanti nel mondo e legate al mondo Unaie».

Da parte sua, Oscar De Bona ricorda come, da presidente dei Bellunesi nel Mondo, si fosse già fatto promotore di un'iniziativa chiamata “Sportello del rientro”, affidato alla cura del direttore Marco Crepaz: «L'anno dedicato alle Radici italiane nel mondo», sostiene De Bona, «costituisce la cornice ideale per dare gambe a questa iniziativa che poi si dovrà tradurre in azioni concrete, quali attività divulgative e informative delle varie opportunità che il terziario apre per il rientro degli italiani ora all'estero, oltre ad azioni formative di supporto e affiancamento perchè ciò possa avvenire con la massima efficacia».

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