Conte sfida Grillo sul futuro del Movimento 5 Stelle: democrazia interna contro potere assoluto
Nel Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte esclude rischi di scissione e commenta il ruolo di Beppe Grillo senza replicare direttamente alla lettera inviata dal fondatore alla segretaria del Pd, Elly Schlein. Secondo Conte, Grillo rappresenta un garante-fondatore che «crede di avere diritto di vita ma anche di morte» sul Movimento, un atteggiamento che definisce «impensabile».
Conte accusa Grillo di essersi «allontanato dalla comunità» e di aver anteposto «il rapporto personale con Draghi al principio della rappresentanza politica della comunità». Riguardo alla richiesta di Grillo di rivotare, Conte la considera «l’estremo esercizio di un potere assoluto» e ribadisce la scelta di Campo Marzio di rispondere con la «massima democrazia».
L’ex premier sottolinea la maturità raggiunta dal Movimento e critica le decisioni del fondatore, che si contrappone «a gamba tesa» alla comunità. Grillo, suggerisce Conte, «si faccia una fondazione, ché può essere `antidemocratica´ e con la quale potrebbe fare ciò che vuole», mentre il Movimento resta «una forza politica dove gli iscritti contano».
In vista della chiusura della consultazione online domani alle 22, pesa l’incognita del quorum, aggravata dall’invito all’astensione di Grillo. A novembre, su 88.933 aventi diritto, avevano partecipato in 54.452, con 34.438 favorevoli all’eliminazione del garante e 15.840 contrari. Tuttavia, se i sostenitori del cambiamento e i 4.174 astenuti dell’ultimo voto non fossero sufficienti, il quorum non sarebbe raggiunto. La partita resta aperta, e il voto potrebbe non essere l’ultima battaglia in corso nel Movimento.
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