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Siamo alle solite

Unica luce finora

Sotto sotto forse ci speravamo, di uscire da Bergamo coi 3 punti. Una speranza irrazionale, certo. Non tanto e non solo per lo stato di forma della Dea che a pieno titolo è in testa alla classifica (situazione rafforzata anche dal percorso che sta portando avanti in Champions League), ma soprattutto dall’incostanza e inconsistenza della scalcagnata truppa di Fonseca. Al momento il cambio in panchina è fallimentare. Lo scorso anno con Pioli eravamo bene o male in zona Europa, oggi lontani sei punti dal quarto posto (occupato dalla Fiorentina, avessi detto il Barcellona). Oltre ciò, qualcuno ha visto miglioramenti individuali o di collettivo apportati dall’allenatore portoghese? L’unico miracolo è stato il Derby vinto, episodio da considerarsi più unico che raro visti i recentissimi precedenti. Nient’altro. Duole ripetersi, ma la situazione è ancora e più di ieri sconfortante.

I leader non fanno i leader: Leao e Theo sono pervenuti poco e male. I gregari stentano a decollare, eccezion fatta per Reijnders e Pulisic. La difesa balbetta. Siamo alle solite, insomma. A livello tattico Fonseca sembrava inizialmente voler dare una svolta offensiva al Milan con i tre tenori dietro a Morata (senza quindi il mediano prestato alla trequarti o il Saelemaekers della situazione a dare equilibrio su uno dei due lati), ma comunque con un occhio all’equilibrio del collettivo. Se vi ricordate, quest’estate si dipingeva il Fonseca del Lille come un tattico in grado di far rendere la fase difensiva ad alti livelli. Ecco, stiamo vedendo nulla di tutto ciò. I tre tenori sono durati lo spazio di qualche partita, sostituiti poi dal 442 del Derby e dall’impostazione tattica delle ultime uscite con Musah alla Saelemaekers. Il tutto in un contesto in cui la difesa titolare non esistite e comunque, a prescindere dai singoli, non rende. La differenza reti è da squadra della parte bassa della classifica, sintomo che c’è più di qualcosa che non va per il verso sperato.

Tutto ciò è frutto della mancata programmazione estiva, anche e soprattutto sul mercato. Se i movimenti della scorsa estate potevano aver senso, quelli di questa sessione molto meno. Dispiace ammettere ancora una volta, come in passato, che il pesce puzza dalla testa. Continuiamo a peccare in fase realizzativa (non abbiamo bomber), di costruzione (nessun centrocampista escluso Bennacer ha queste caratteristiche), di leadership difensiva (motivo per cui si cambiano le coppie di centrali in continuazione) e rifinitura. Il Milan è una squadra costruita male e con un allenatore che non era la prima scelta della società. Ecco servita la situazione a dir poco triste in Serie A.

Dobbiamo trovare qualcosa di positivo? Proviamoci. In Europa siamo in zona playoff davanti a squadre come City e Real, PSG e Juve. I prossimi impegni saranno contro Stella Rossa, Girona e Dinamo Zagabria, match abbordabili che possono consegnare ai rossoneri il passaggio del turno, cioè soldi. In A abbiamo davanti tante squadre, vero, ma alcune di queste stanno forse performando oltre le proprie capacità e aspettative. C’è ancora tempo e modo per limitare i danni, ma l’unico modo per farlo è trovare continuità di uomini e prestazioni, ritrovare il bandolo della matassa e riprendere a correre come gruppo. Speriamo. Forza Milan!

Fab

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