Raducanu si affida al preparatore di Sharapova e Osaka: “Posso diventare una delle migliori atlete del circuito”
Yutaka Nakamura è una delle risorse su cui poggiano i progetti di Emma Raducanu per un concreto miglioramento dei risultati nella prossima stagione. The Telegraph Sport aveva annunciato un mese fa la nascita del connubio tra la campionessa di New York 2021 e il preparatore atletico che ha assistito per otto anni Maria Sharapova e Naomi Osaka nel suo miglior periodo.
La tennista britannica conferma la collaborazione alla stampa del suo paese, spendendo parole di grandissima fiducia nei confronti del nuovo membro dello staff: “Con lui posso diventare una delle migliori atlete nel tennis”. Nakamura partirà con Emma giovedì verso Brisbane per anticipare la preparazione al caldo australiano; il primo appuntamento agonistico è fissato per Auckland il 29 dicembre e Raducanu punta a partecipare anche al torneo di Adelaide, la settimana precedente Melbourne.
“Io e Yutaka” – continua la tennista britannica – “siamo sulla stessa lunghezza d’onda. Siamo fortemente concentrati sul lavoro senza perderci troppo in chiacchiere; saremo spesso insieme e con lui potrò conoscere i miei limiti dal punto di vista atletico”. L’aspetto della condizione fisica è, come noto, il punto debole di Emma, che ha portato a termine solamente 36 match nell’ultima stagione; durante il 2024 ha sofferto di una distorsione ai legamenti del piede durante la tournée asiatica in settembre e in precedenza (agosto) ha sofferto di problemi muscolari all’addome.
“Mi sento forte” – dice Emma – “e in allenamento do tutta me stessa. Certo il match è un’altra cosa; in Billie Jean King Cup ho giocato bene e ho recuperato dopo lo sforzo. Ora vado a Brisbane per allenarmi con la mia amica Priscilla Hon e per evitare di andare troppo presto ad Auckland. Voglio arrivarci al momento giusto”. Raducanu trova anche il tempo per una battuta sulla vicenda-doping che ha coinvolto Iga Swiatek: “L’ansia nei confronti di possibili contaminazioni fa semplicemente parte della nostra vita di atlete” dice, confermando le parole della numero due del ranking. “Non lascio mai in giro la mia acqua. Certe volte rinuncio a utilizzare una sostanza se non sono certa della sua innocuità; del resto, i batch-test per una sostanza da banco hanno un costo molto alto e si sostengono solo se veramente ne vale la pena”.