Risse e baby gang a Trieste: avvisi orali ai minori raddoppiati nel 2024
Risse, agguati e baby gang: boom di avvisi orali, soprattutto nei confronti di minori stranieri non accompagnati.
Nell’ultimo anno a Trieste sono aumentati, insieme ai provvedimenti per gli atti violenti registrati nel mondo dello sport, anche i Daspo urbani (Dacur) per i responsabili dei gravi fatti di cronaca degli ultimi mesi: dall’accoltellamento di via Baiamonti, all’aggressione del consigliere circoscrizionale Francesco Metz (Fdi) nel rione di San Giovanni, fino alla tentata rapina in via Oriani.
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Il dato salta all’occhio nel report dell’attività di prevenzione anticrimine diffuso dalla Questura, che nel complesso ha emesso quasi 200 provvedimenti nel corso del 2024. La voce più consistente è proprio quella degli avvisi orali: 91 da inizio anno, di cui 28 aggravati e 25 comminati solo tra ottobre e novembre.
Nel 2023 le misure si erano fermate a quota 50. In molti casi riguardano minorenni stranieri non accompagnati che hanno compiuto reati, soprattutto nei confronti di altri giovanissimi: risse, pestaggi, rapine.
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«Il decreto legge Caivano ci dà la possibilità di emettere l’avviso orale in casi come questi, in aggiunta alla denuncia penale – spiega il questore Pietro Ostuni –. A Trieste la stiamo applicando ripetutamente come monito per questi ragazzini, nella speranza di aiutarli a rigare dritto».
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Il capo della Questura ha più volte manifestato preoccupazione per le derive della violenza giovanile che di recente ha travolto Trieste, come molte altre città italiane.
Lo ha ribadito anche ieri, sabato 7 dicembre, mentre faceva il bilancio delle attività di prevenzione volte a garantire l’ordine e la sicurezza pubblica: «Bevono alcolici anche a 12-13 anni e fanno uso di stupefacenti, oltre a tenere condotte sopra le righe che talvolta sfociano in reati».
L’appello della Questura a un lavoro di rete
Da qui l’appello a un lavoro di rete tra le istituzioni e agenzie educative per recuperare i bulli. «Dobbiamo fare di più per questi ragazzi – afferma –. La sfida ci riguarda tutti: vanno educati alla legalità fin da piccoli e vanno create occasioni e percorsi di crescita personale e umana in modo che abbiano alternative sane alla violenza. Come polizia di Stato stiamo portando avanti una serie di progetti educativi con le scuole, ma è chiaro che non basta: serve una sinergia con gli altri attori del territorio».
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L’altro dato significativo è l’aumento dei provvedimenti Dacur (Divieto di accesso ad aree urbane), quelli che in gergo vengono chiamati Daspo urbani. Segno, come nel caso del Daspo sportivo, del pugno duro adottato dalla Questura visti gli episodi degli ultimi mesi. Com’è noto, per arginare violenze e ubriachezza molesta era scattato il coprifuoco ai locali delle zone attorno alle piazze Garibaldi, Perugino e Libertà. Sono 57 le persone “daspate” da inizio anno e in 9 casi il divieto di frequentazione è esteso all’intera provincia.
Già superato, dunque, il dato dell’anno scorso, che si era cristallizzato a 51 misure. «E l’anno non è ancora finito», ha ricordato il questore, ringraziando la Divisione anticrimine per «il gran lavoro svolto».
Quest’anno sono aumentati anche i fogli di via obbligatori: 11 in più del 2023. —
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