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Belluno, celebrati i 70 anni del Soccorso Alpino con manovre dimostrative sul Duomo

Festa a Belluno per i 70 anni dalla nascita del Soccorso alpino. Sono andate in scena le manovre dimostrative di soccorso eseguite dai volontari che si sono calati dalla cima del campanile del Duomo.

Alle operazioni hanno partecipato i soccorritori di Cnsas, Cai, Suem e Gruppo Cinofili. La dimostrazione è terminata con la spettacolare discesa in modalità teleferica, con arrivo in mezzo alla piazza gremita per l’occasione. Ad osservate tutto dall’alto è stato Falco, l’elicottero del Suem protagonista dei tanti soccorsi che vengono effettuati durante l’anno.

La festa

Il pubblico presente ha potuto osservare diverse tecniche di soccorso, a partire dall’utilizzo del “Sacco Graminger”, un particolare tipo di imbrago per trasportare il ferito legandolo in sicurezza alla schiena del soccorritore. La dimostrazione è proseguita con la discesa di due operatori del Suem con la barella e con la calata di due volontari del Gruppo Cinofili, che hanno trasportato a terra due cani.

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«L’importante è essere tutti uniti in quello che facciamo», afferma Rodolfo Selenati, presidente del Soccorso alpino e speleologico del Veneto. «Fondamentale è la nostra partnership con la sanità, che serve per dare un soccorso più qualificato, tecnico e più specialistico. Molti infermieri e medici fanno parte del nostro Gruppo ed abbiamo una scuola sanitari che lavora per preparare i nostri volontari».

Il futuro del soccorso alpino

«I giovani rappresentano il nostro futuro», afferma il presidente Selenati, «quindi rinnovo sempre questo appello: entrino nelle nostre squadre». In mattinata, le attività dimostrative sono state svolte anche all’esterno dell’ospedale San Martino. I volontari hanno anche incontrato con il loro Babbo Natale e un aiutante folletto, i bambini della pediatria dell’ospedale.

«Per noi è un momento di emozione», afferma Alex Barattin. «Abbiamo ricevuto questa onorificenza che è la cittadinanza onoraria, un riconoscimento che ci riempie il cuore.

Oggi abbiamo visto delle manovre, alcune delle tante per cui il Soccorso alpino si deve allenare per raggiungere tutti quei luoghi dove dobbiamo recuperare le persone che sono in difficoltà. Grazie alle nostre famiglie che ci permettono di fare questa attività, bellissima, ma pericolosa, che si affaccia ad un ambiente molto severo che è quello della montagna, piena di rischi che non si possono eliminare. Per questo facciamo tante esercitazioni che ci permettono di fare interventi con maggiore sicurezza»

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