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Più di quattro truffe al giorno in Canavese: dal porta a porta agli investimenti numeri in aumento

IVREA. Più di 4 truffe ogni giorno in media. Con un aumento del 5% nel 2024 rispetto al 2023. Se nel territorio della procura di Ivrea nel 2023 dal 1° gennaio al 15 ottobre ci sono state 1.201 fascicoli aperti per truffa (4,1 al giorno), dal 1° gennaio al 19 settembre 2024 sono già 1.149 (4,3 al giorno).

Un fenomeno che resta una costante sul territorio e, anzi, ogni anno si consolida, come raccontano i numeri. Soprattutto in un territorio in cui l’età media è alta e dove è facile carpire la fiducia del prossimo.

Ci sono almeno due tipi di truffatori in Canavese. C’è il truffatore di strada, quello che usa il metodo degli addetti della compagnia energetica, del finto carabiniere o poliziotto e cerca di carpire la fiducia della vittima presentandosi in questo modo. Truffe che a, volte, si servono del mezzo telefonico o informatico. Un assessore al Comune di Ivrea, infatti, ha recentemente fatto arrestare - perché colpevoli di truffa aggravata - un uomo e una donna che avevano messo in atto una delle truffe più odiose che in tutta Italia sta mietendo centinaia di vittime, quella che racconta dell’incidente stradale in cui è stato coinvolto il figlio. Questa volta però quando è arrivata la telefonata il figlio era lì con loro a tavola per il pranzo. E il figlio, assessore, non ci ha pensato due volte a chiamare gli agenti del commissariato che con grande professionalità sono riusciti prendere in castagna i malviventi. In questo caso i due erano arrivati a Ivrea con il treno da Napoli. Si tratta spesso di truffatori che non risiedono in Canavese, ma setacciano il territorio in cerca di vittime da raggirare. Vittime che spesso, in buona fede, cadono nel raggiro.

Risiedono di solito sul territorio i truffatori del secondo tipo, invece. Quelli che spesso approfittano del loro ruolo, della loro professione o semplicemente della posizione che hanno acquistato nella comunità. È il caso di Roberto Tridello, ad esempio, sottoposto ancora ad indagini, dunque, per cui vige la presunzione d’innocenza, ma destinatario di decine di denunce per la truffa delle polizze vita. L’uomo, difeso dagli avvocati Enrico Scolari e Carlo Ardissono, risulta attualmente indagato dalla procura di Ivrea e destinatario di perquisizioni e sequestri. Le vittime riferiscono di aver investito in polizze somme ingenti, che vanno dai 15mila alle centinaia di migliaia di euro. Quando però hanno cercato di rientrare dell’investimento, Tridello, dopo averne rimborsato parte ad alcuni, è scomparso. Allora loro si sono rivolti alla compagnia di assicurazione Itas, a cui Tridello diceva di appoggiarsi. Itas ha smentito ogni rapporto con l’uomo dal gennaio 2015 in poi. Ed è scoppiata la vicenda. Anche perché Tridello è stato presidente dell’Independiente Ivrea. Fino a quando, qualche settimana fa, non si è dimesso. Le giocatrici hanno spiegato di non aver ricevuto i rimborsi spese da agosto, dalla precedente proprietà. Mentre la nuova ha saldato le mensilità fino a settembre.

Come Tridello, risulta ancora in indagine anche Edoardo Moscheni, amministratore di condominio indagato per truffa e appropriazione indebita. In un caso, un condominio assistito dall’avvocato Pietro Cecchin ha dimostrato in sede civile di aver contratto un debito con la banca Bnl di 195mila euro circa per lavori mai eseguiti e che non erano mai stati mai deliberati dall’assemblea di condominio. Su cui però è intervenuta la sentenza del tribunale di Ivrea, che li ha sciolti da un debito che non volevano contrarre: a pagare dovrà essere Moscheni, oppure la banca.

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