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“Ragno violino? Attenzione agli scatoloni con gli arredi di Natale, ama nascondersi ed è difficile da individuare”: l’avvertimento dell’esperto

Il Natale è alle porte. Ed è quindi arrivato il momento di spolverare gli scatoloni e recuperare tutti gli arredi natalizi rimasti chiusi dallo scorso anno. Occhio, però, al pericolo che potrebbe celarsi tra la polvere e le ragnatele presenti nelle varie cantine, soffitte e soppalchi. Potrebbero essere questi i nascondigli perfetti per un ragno violino, il temibile aracnide cui morso rischia di avere conseguenze importanti: “Le probabilità di ‘incontri ravvicinati’ con questo tipo di aracnide aumentano nel periodo natalizio proprio perché è il momento in cui andiamo a prendere gli arredi per le feste conservati per lungo tempo, chiusi, in attesa delle festività. Questo ragno principalmente è notturno, si nasconde a volte dentro questi imballi di carta, di cartone, in questi scatoloni, che poi vengono aperti senza pensarci troppo”, spiega Andrea Lunerti, etologo ed esperto di sicurezza uomo-animale, all’Adnkronos Salute.

L’esperto avverte e ricorda che il ragno violino “è di pochi millimetri, al massimo un centimetro. Si fa difficoltà a individuarlo subito – spiega -. Quindi, inavvertitamente, rischiamo di introdurre nelle nostre abitazioni alcuni di questi piccoli ragni con cui poi può succedere (seppure la percentuale è molto bassa) di entrare in contatto, magari toccando qualcosa, mettendo le mani senza guardare. In questo periodo aumentano, quindi, le probabilità di morso”.

Chiaramente, non occorre generare il panico, anche perché “ha un ciclo vitale che si conclude nel periodo tardo estivo ma l’animale è sempre attivo“, precisa l’esperto. E quindi vanno prese le dovute precauzioni, anche perché, in questo periodo, “ha dimensioni ridotte e quelli che introduciamo inavvertitamente e incautamente nelle nostre case sono esemplari molto piccoli. Ma rilasciano comunque, con il morso, quantità di veleno citotossico che a loro serve per digerire i tessuti. Questo veleno può creare effetti molto fastidiosi e, negli individui più sensibili, anche pericolosi”. Da qui la prudenza, necessaria per chiunque maneggi vecchi scatoloni, uno dei nascondigli prediletti dall’aracnide che, “nel mordere, inietta veleno mediante due organi cavi, che sono come due denti. È quello che fa quando cattura le prede che deve digerire. A contatto con l’epidermide umana, questa sostanza innesca degli effetti degenerativi dei tessuti, un effetto necrotico, che poi può espandersi più o meno, a seconda di quanto l’individuo è sensibile. E talvolta può creare delle necrosi importanti, che richiedono cure ospedaliere”, conclude Lunerti.

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