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 Uccide la moglie malata di Alzheimer e poi si suicida: dramma a Castellamonte

CASTELLAMONTE. Omicidio-suicidio a Castellamonte nel primo pomeriggio di venerdì 13. Un pensionato di 71 anni, Bruno Bargetto, odontotecnico in pensione, ha ucciso la moglie di 70, Mariangela (per tutti Tiziana) Milani, sparandole alla testa. Poi l’uomo ha rivolto l’arma contro se stesso e si è suicidato.

Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, subito accorsi a Canton Talentino dove la coppia risiedeva, l’uomo soffriva di depressione per la malattia della moglie, affetta dal morbo di Alzheimer, ormai in stato avanzato. La donna è stata trovata riversa nel suo letto.

L’arma usata dall’omicida sarebbe stata regolarmente detenuta. Un dramma della disperazione, insomma.

Anche perché chi conosceva la coppia racconta come fossero persone molte unite, divise solo dalla malattia.

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«Sono sconvolto perché sono persone che conoscevo, come tutti in paese. È l’ennesima tragedia in pochi giorni: oggi i funerali di Lorenza Ardissone e la città deve subire anche questo, siamo tutti sotto choc», è il commento di Pasquale Mazza, sindaco di Castellamonte.

L’allarme è stato lanciato da alcuni familiari che non riuscivano a mettersi in contatto con la coppia. Sul posto i carabinieri della compagnia di Ivrea, con il capitano Manuel Grasso a dirigere le operazioni e il reparto investigazioni scientifiche. I mezzi di soccorso hanno semplicemente constatato il duplice decesso e poi sono andati via, lasciando la scena del crimine ai carabinieri. Non c’è stato nulla da fare per marito e moglie.

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Bargetto era uno stimato professionista in pensione e si prendeva cura da tempo ormai della moglie malata. I vicini sono sconvolti dalla tragedia.

«Erano una coppia meravigliosa e molto unita - spiegano -, lui la accudiva amorevolmente. Sapevamo da tempo della malattia della signora. Lui nonostante le difficoltà non faceva parola con nessuno dell’aggravarsi della situazione».

La coppia aveva due figli, che non vivevano più con loro ormai da tempo. «Li vedevamo spesso, venivano a trovare i genitori - precisano ancora i vicini, sconvolti -. Nulla faceva presagire una tragedia. Quando abbiamo visto arrivare le ambulanze abbiamo pensato a un malore della signora».

La procura di Ivrea ha aperto un fascicolo e svolgerà le autopsie, ma sarà successivamente archiviato per morte del reo.

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