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Sumadi Ibrahim, l’incredibile storia del “pescatore” di palline da golf

Tra le professioni che gravitano intorno al mondo del golf ce n’è una decisamente originale: il “pescatore” di palline da golf. Dopo ventidue anni di onorata carriera come sommozzatore nella Royal Malaysian Navy, Sumadi Ibrahim si è ritirato per dedicarsi proprio al recupero delle palline da golf perse negli “ostacoli d’acqua” .

Durante la sua carriera militare come sommozzatore della Royal Malaysian Navy, ha acquisito competenze di immersione specializzate nelle acque infestate dagli squali dei mari del Sud-Est asiatico, che ora mette a frutto nel suo nuovo lavoro.

Ogni sera, il 51enne Sumadi si reca in un campo da golf nei pressi di Kuala Lumpur per esplorare gli stagni alla ricerca delle palline affondate durante il giorno. Nel corso di ogni spedizione, riesce a recuperare tra le 500 e le 600 palline, che poi vende ai golfisti a cui servono.

Nonostante potesse scegliere una vita più tranquilla, Sumadi non resiste al piacere di immergersi nuovamente, anche se i rischi delle acque dei campi da golf non sono certo paragonabili a quelli a cui è abituato poiché i laghetti del campo da golf non superano i due metri di profondità.

Sumadi ha iniziato questa attività nel 2012, incuriosito dalla possibilità di guadagnare del denaro attraverso il recupero delle palline da golf. Dopo essersi ritirato dall’esercito, il recupero delle palline da golf è diventato la sua principale fonte di reddito.

Nonostante le difficoltà che incontra, come l’assenza di attrezzature per la respirazione e l’oscurità delle acque, Sumadi riesce a trovare le palline usando la luce della luna come unica fonte di illuminazione.

Non mancano però dei rischi fisici, come detriti sul fondo degli stagni e la paura di avere i crampi, per questo il sommozzatore sui generis si avvale di un assistente che lo controlla durante le immersioni, pronto a intervenire in caso di necessità.

Tuttavia, Sumadi riesce a superare queste difficoltà e guadagna fino a 8.000 ringgit al mese (circa 1.700 euro, tre volte lo stipendio medio di un malese) vendendo le palline da golf che recupera (da 0,70 a 6 ringgit, in base alla marca e alla qualità, da 0,15 a 1,29 euro).

Questo lavoro non solo gli permette di sostenere la sua famiglia, ma contribuisce anche alla tutela dell’ambiente. Acquistando infatti le palline da golf riciclate, i clienti di Sumadi evitano che migliaia di palline contenenti plastica e gomma finiscano nella natura, contribuendo così alla protezione dell’ambiente.

I suoi affezionati clienti sono consapevoli di questo aspetto e acquistano volentieri le palline di Sumadi per aiutare l’ambiente.

Per Sumadi, il campo da golf è diventato una seconda casa e continuerà a immergersi finché sarà in grado di poterlo fare.

Insomma, nonostante i rischi e le difficoltà, il suo lavoro è diventato anche motivo di orgoglio e un modo per dare un contributo sia finanziario, sia ambientale.

L'articolo Sumadi Ibrahim, l’incredibile storia del “pescatore” di palline da golf proviene da Parco Di Roma Golf Club.

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