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EFC | Oggi la ripresa. Con il Toro una sconfitta immeritata

Riprende il lavoro degli azzurri quest’oggi con un defaticante (poi ci saranno due giorni di stop) e si guarda ad una partita difficilissima come quella di domenica prossima in casa dell’Atalanta. La speranza è che al gruppo si possa unire qualcuno di quegli elementi attualmente ai box, con Fazzini e Solbakken su tutti. Si va a Bergamo per l’ultima gara prima di Natale, un Natale che in casa azzurr sarà in ogni caso sereno, e non certo rovinato dalla particolare sconfitta maturata ieri sera contro il Toro in casa. Una sconfitta che abbiamo definito beffarda, arriva grazie a quell’eurogol di Adams. Una sconfitta non certo meritata per i nostri che, almeno fin li, avevano giocato discretamente e meglio dell’avversario. Pensare che ad inizio del secondo tempo l’inerzia del match sarebbe potuta passare tutta dalla nostra parte se Cacace avesse infilato quel pallone che a tutti sembrava essere predestinato. Vero, anche il Toro ha avuto le sue occasioni e Vasquez in un paio di circostanze si è trovato a fare due belle parate, ma l’Empoli sembrava decisamente più squadra, meglio organizzato in campo e pronto a scoccare il dardo fatale da un momento all’altro. Davanti, come confermano sia il mister che Colombo (intervenuti nel dopo gara), è mancato un pò di cinismo ed un pò di fortuna, cosi che l’episodio decisivo lo hanno trovato gli avversari. Il rammarico, se vogliamo andare a fare un po’ le pulci, può stare nella reazione al gol subito che non è certo stata veemente. Ha fatto meglio il Torino in quegli ultimi venti minuti di partita, con gli azzurri a lanciarsi soltanto nell’arrembaggio finale nei minuti di recuperi. Una sconfitta indolore per la classifica ma una sconfitta indolore anche perchè la prestazione alla fine c’è stata. Si continua ad essere in emergenza e questo certo non aiuta, con mister D’Aversa a doversi inventare soluzioni come quella di Cacace – già visto a Verona – sulla trequarti. La squadra ha fatto davvero il proprio dovere, fin quando ha avuto benzina in corpo da poter spendere. I ricambi hanno sicuramente dato poco, con però la piacevolezza di rivedere finalmente Grassi in campo. Si sono apprezzate anche diverse individualità, dai soliti difensori che sbagliano sempre molto poco, ad un Pezzella che su quella fascia sinistra ha fatto un’altra partita decisamente importante. A nostro giudizio da assolvere anche Vasquez per la posizione tenuta in occasione del rocambolesco gol di Adams; nel calcio moderno è cambiato molto il ruolo e con l’azione che si stava sviluppando nell’altra metà campo è legittimo che potesse stare li. Vanno soltanto fatti degli sportivi applausi all’attaccante granata che trova uno di quel gol che vengono una volta nella vita. Sappiamo che non si può tenere costantemente il ritmo di un decimo posto, che le sconfitte arriveranno e che gli episodi possono anche essere determinanti in negativo. Ma fin quando la squadra, al netto dei non pochi problemi già detti, riesce ad offrire quel tipo di calcio, riesce a mantenere intatta la propria identità, non può che regnare serenità rispetto al futuro e rispetto a quello che è l’obiettivo di fine stagione. Il bilancio ad oggi resta ampiamente favorevole e di spiccata soddisfazione. Una nota, non positivissima, la vogliamo spendere per Ekong, giocatore dalle sicure potenzialità ma che deve iniziare a giocare più con la squadra, incaponendosi meno palla al piede. Come detto resta sicuramente un po’ di amaro in bocca, un punto lo avremmo portato via con merito e soddisfazione, e magari questo poteva anche arrivare se l’esordiente arbitro bergamasco avesse fatto meglio il suo lavoro. Si, perchè stride un po’ il gol annullato ad Ismajli ma, soprattutto, la trattenuta di Pedersen su Cacace è da calcio di rigore. Si fa ammenda di quel che ha meno funzionato nell’ultimo spicchio di gara, si porta a casa quanto di interessante fatto prima del gol granata.

A causa della lunga lista di infortunati, D’Aversa riconferma in blocco la formazione vista a Verona. L’Empoli parte in maniera aggressiva giocando bene in verticale. Il primo squillo è al 14′, bella palla di Esposito in area per Gyasi, che si gira col destro, decisivo l’intervento di Coco che mura la conclusione a botta sicura. Due minuti più tardi gli azzurri si vedono annullare un gol su calcio d’angolo, dove Ismajli da un metro era riuscito ad avere la meglio gonfiando la rete, gol vantaggio però annullato per un fallo di ostruzione di Maleh su Milinkovic-Savic. La prima azione pericolosa del Torino è al 18′, bel tiro da fuori area di Sanabria che sibila il palo. E’ l’Empoli a fare la partita. Al 25′ Anjorin recupera palla sulla sua trequarti offensiva, rientra sul destro e calcia sul secondo palo. Milinkovic-Savic si distende e respinge con sicurezza. Poco dopo ci prova Colombo, gran botta da fuori che trova la risposta di Milinkovic-Savic. Il Toro viene fuori nel finale di primo tempo e sfiora il gol prima al 32′ col colpo di testa di Ricci, straordinario Vasquez, che col ginocchio respinge e poi replica al 36′ con un intervento ancora più miracoloso, volando sul colpo di testa di Sanabria. La ripresa comincia come il primo tempo, ovvero con l’Empoli in grande pressione sul Torino. Al 53′ infatti la squadra di D’Aversa si mangia un gol clamoroso con Cacace, che da distanza ravvicinata e con tutta la porta libera spara il pallone alto sopra la traversa. Dal niente a sbloccare il match ci pensa Adams, che al 70′ si inventa un eurogol calciando da metà campo e sorprendendo Vasquez fuori dai pali. L’Empoli accusa il colpo, e due minuti dopo è ancora Adams ad andare vicino al 2-0 con un tiro da dentro l’area che sfiora il palo. Nel finale l’Empoli cerca in tutti i modi il pareggio, ma la difesa del Toro regge e si arriva così al triplice fischio che sancisce la sconfitta di misura per gli azzurri. Un Empoli che fatica di più al Castellani che fuori.

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