Diciottenne accoltellato a Monselice, ferito a volto e gamba da due persone
Potrebbe esserci un regolamento di conti alla base del ferimento a coltellate di un diciottenne tunisino nella notte tra venerdì e sabato a Monselice all’angolo tra via San Giacomo e via Vo’ De Buffi, all’angolo del parco Buzzaccarini.
La chiamata ai soccorsi era stata data da un automobilista di passaggio che aveva visto il ragazzo steso a terra, dolorante e sanguinante.
Aveva delle ferite alla fronte e alla gamba. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri che hanno cercato di delineare i contorni dell’aggressione.
Il ragazzo ha riferito di essere stato colpito da persone incappucciate che non ha riconosciuto. Nel momento dell’aggressione, verso l’una di notte, pioveva e in quella zona non stava passando nessuno.
Quindi non ci sono testimoni e l’incrocio non è ripreso dalle telecamere. Il sospetto dei carabinieri è che non si tratti di una aggressione a caso o a scopo di rapina, ma che i coinvolti si conoscessero.
Si potrebbe trattare di un regolamento di conti in affari poco puliti, ma per ora non ci sono prove in tal senso.
Il 18enne è stato portato con l’ambulanza nel vicino ospedale di Schiavonia dove i medici l’hanno suturato e dimesso con una prognosi di 15 giorni. Dovrà effettuare delle medicazioni. Le ferite non erano particolarmente profonde e non hanno leso organi vitali. Poteva andargli decisamente peggio. Il ragazzo risulta vivere a Padova assieme ad altri connazionali, ma di fatto è senza dimora.
I carabinieri della stazione di Monselice stanno cercando di capire da chi possa essere stato aggredito e per farlo sono ricorsi ai filmati delle telecamere che riprendono via San Giacomo.
Poco prima dei fatti sono passate delle auto e si sta verificando se i passeggeri possano essere dei conoscenti della vittima, de suoi connazionali o comunque delle persone che potevano avere qualcosa a che fare con lui. Nella sua testimonianza ha riferito di essere stato affrontato all’improvviso da due persone, con il volto travisato da sciarpa e berretto.
Non c’è stato nessun dialogo tra loro, una sorta di esecuzione, dopo la quale i due se ne sono andati agevolmente, complice il buio della notte. Nessuno ha sentito nulla nemmeno tra i residenti all’inizio di via Vo’ De Buffi. Non ci sono state grida e grazie pure alle finestre chiuse nulla è stato avvertito.