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Partorisce in ospedale, ma non c’è una casa per ospitare la famiglia

VOGHERA. Papà, mamma, e due figli di cui l’ultimo appena nato all’ospedale di Voghera. Non hanno un posto dove andare da quando, arrivati a Broni dalla Sicilia per un contratto di lavoro in logistica, si sono resi conto di quanto difficile sia farsi affittare una casa se si è ivoriani, o se quel contratto dura solo sei mesi.

È questa la premessa che ha fatto partire, nelle scorse ore, un tam tam solidale tra le associazioni vogheresi, contattate dagli assistenti sociali dell’ospedale nel tentativo di risolvere con il passaparola una situazione che, tanto più sotto Natale, non può lasciare indifferenti.

La famiglia, proveniente dalla Costa d’Avorio e residente in un Comune siciliano, è venuta al nord perché lui è stato assunto da una ditta di logistica bronese. Con sé ha portato il figlio più grande e la moglie incinta: si sarebbero dovuti appoggiare da amici solo per qualche giorno, il tempo necessario per trovare un appartamento tutto per loro.

Per un motivo o per l’altro, però, la ricerca ha finito per protrarsi ben oltre il tempo preventivato, e lei è stata portata all’ospedale di Voghera per dare alla luce il secondo figlio. Nel frattempo, chi li ospitava non ha reagito di buon grado alla prospettiva di accogliere (peraltro in una sola stanza) tutti e quattro, e pur continuando a ospitare il papà, non ha però aperto la porta alla mamma e al bambino, che sono ancora in ospedale.

Dal reparto la donna non può essere dimessa finché non si sarà trovato per lei un alloggio. Ecco, quindi, che è partita la mobilitazione. La strada più facile, per risolvere il problema, sarebbe che qualcuno (un privato o un’associazione) si facesse avanti per accoglierli. Perché la strada più difficile, essendo loro residenti in Sicilia, è quella che dovrebbe percorrere la burocrazia: i servizi sociali dell’ospedale dovrebbero sentirsi (e lo avranno già fatto, ma Asst non rilascia dichiarazioni in merito) con il Comune di residenza, il quale ha l’obbligo di trovare (da solo o con il tribunale dei minori) una collocazione per mamma e piccolo. Questa strada potrebbe portare i due ovunque ci fosse un posto libero, mettendoli al sicuro ma allontanandoli dal papà.

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