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Seimila ditte artigiane della Marca alzano la voce: «Comprate locale»

Dalle conserve di stagione, ai lievitati, passando per l’alta pasticceria, senza dimenticare i vini e gli insaccati del territorio.

Ad andare per la maggiore sono i prodotti alimentari e le bevande, rigorosamente made in Treviso, a conferma della tradizione del regalo gradito al palato che fa sempre piacere ricevere.

In vista delle festività natalizie, Confartigianato rilancia la campagna “Acquistiamo locale” per sostenere le imprese locali.

La Marca Trevigiana domina tra gli scaffali di negozi e bancarelle con ben 392 prodotti e servizi tipici, di cui 244 appartengono alla categoria dell’agroalimentare.

Un patrimonio frutto del lavoro di 5.944 imprese della provincia, con il 30% del totale delle realtà artigiane che dà lavoro a oltre 21.500 addetti.

Numeri importanti che contribuiscono a fare del Veneto la terza regione d’Italia per acquisti natalizi, con una previsione di spesa che ammonta a 2,2 miliardi che si concentra per la maggior parte sul buon cibo e il buon bere.

«A spingere il consumatore a scegliere un prodotto artigiano per le festività» dice Loris Balliana, vicepresidente vicario di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, «è la ricerca di prodotti di qualità, con l’utilizzo di materie prime che garantiscono durabilità, bellezza, unicità e soprattutto lavorazioni a regola d’arte».

Per incentivare l’attenzione del consumatore, la campagna “Acquistiamo locale” invita a scegliere come regali frutto del lavoro delle imprese artigiane locali, non solo come atto di consumo, ma come investimento di qualità e di attenzione alla creatività e alla sostenibilità.

«La campagna» prosegue Balliana «intende promuovere l’acquisto di prodotti artigianali come supporto non solo per le nostre imprese, ma per l’economia locale. Diventa da parte di tutti un’azione di sostegno al welfare, all’ecosistema economico e culturale del territorio».

Secondo le previsioni elaborate da Confartigianato su scala nazionale, per le feste di Natale gli italiani spenderanno, a dicembre, 26,5 miliardi di euro, il 27,6% in più della media annuale.

A beneficiarne saranno anche sei piccole imprese su dieci che operano sul mercato di prossimità, mentre sono oltre 12 milioni i consumatori che acquistano prodotti a chilometri zero, il 23,5% della popolazione dai quattordici anni in su, a conferma che l’attenzione alla qualità riguarda un po’ tutte le generazioni.

Inoltre, le relazioni tra imprese nell’agroalimentare generano la filiera più grande d’Italia, con 130,9 miliardi di valore aggiunto e l’apporto di 204.789 imprese con 2,5 milioni di addetti.

All’interno della filiera dominano le 200 mila imprese di micro e piccola dimensione, pari al 97,6% del totale. Rilevante è anche il valore aggiunto della filiera in Veneto che rappresenta il 10,6% del totale nel nostro Paese.

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