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Kyrgios attacca ancora Sinner: “Se giocassimo contro in Australia scatenerei una rivolta”

Pare ormai comico l’odio che Nicholas Kyrgios continua a dedicare al numero uno del mondo, Jannik Sinner, divenuto unico bersaglio di chi, di odio e polemica, non può proprio farne a meno.

L’australiano, assente sui campi da Stoccarda 2023, prosegue da mesi e mesi, ormai, nella sua personale battaglia con l’azzurro, risultato positivo al Clostebol in un test antidoping, e poi dichiarato innocente dall’ITIA. All’australiano, di certo, la sentenza non è piaciuta. Sentimento che non può ovviamente tener per se, scegliendo di continuare a muovere odio pubblicamente verso l’incolpevole azzurro.

Nick ha già annunciato di aver programmato il proprio rientro in campo: Brisbane 2023, in preparazione al primo slam della nuova stagione, in cui trionfò in doppio nel 2022. L’obiettivo, questa volta, è di riuscirci in singolare: bisogna sempre puntare in alto, no? L’ex numero 13 del mondo vanta già un’apparizione in finale Major: a Wimbledon, due anni fa, uscendo sconfitto in quattro set dall’amico Novak Djokovic.

Ma il principale obiettivo del buon Nick, al momento, sembra esser soltanto quello di far male a Sinner, a qualsiasi costo. Durante l’ultimo episodio del Nothing Major Podcast, condotto da Sam Querrey, John Isner, Steve Johnson e Jack Sock, Kyrgios ha parlato di come ha intenzione di affrontare un’eventuale sfida col rivale tanto odiato, vincitore nel loro unico precedente a Miami nel 2022.

Se troverò Sinner farò in modo che ogni singola persona del pubblico sia contro di lui. La trasformerò in una bolgia totale. Metterei da parte qualsiasi tipo di ‘rispetto’ e farei semplicemente di tutto per vincere“. Come detto, a qualsiasi costo.

Una volta che vieni scoperto, non puoi comportarti come la vittima. Questo mi fa arrabbiare: sei responsabile della tua squadra, no? Siamo onesti. Voglio davvero scendere in campo con lui e giocarci contro“. Per dovere di cronaca, l’italiano, in giusta misura, è già stato punito: non ha passato indenne il processo, come molti sembrano voler sostenere per portare avanti la propria polemica crociata. L’azzurro ha già dovuto rinunciare a punti e soldi della semifinale di Indian Wells, torneo in cui è stato trovato positivo, e ora rischia una seconda sospensione col processo indetto dalla WADA.

Non ho mai fallito nessun test antidroga, non è niente di personale. Non potrei mai avere nulla di personale contro Iga Swiatek”. La polacca, dopo l’annuncio della sua positività e annessa sospensione, ha cominciato ad accompagnare Sinner nel ruolo di protagonisti delle parole dell’australiano. “Questi ragazzi sono già degli dei. Poi, se prendono tutti questi altri farmaci per migliorare le proprie prestazioni, mi fa solo arrabbiare. Mi conosco, non l’ho mai fatto e mai lo farei: bevo alcolici e potrei non dormire bene la notte, mi sto già mettendo con le spalle al muro da solo. Poi se devo scendere in campo e vedere questo tizio che si spalma una pomata su tutto il corpo, allora non è giusto“.

Com’è possibile che qualcuno venga punito con una squalifica di due anni per aver trascorso una serata fuori rispetto a qualcuno che sta effettivamente cercando di migliorare le proprie prestazioni? Hanno entrambi torto, ma non c’è discussione su chi sia peggio“.

Frasi sicuramente non da mostrare nelle scuole tennis, ma più ampiamente non lo è mai stato il suo personaggio. Sempre con un piede oltre il limite da non superare, sempre in accesa polemica con qualsiasi avversario e con qualunque pubblico. Tanto rimpiangeremo, un giorno, quel grande talento mai sfruttato, quel bel gioco messo completamente all’oscuro da una personalità dannosa per l’intero movimento tennistico e sportivo.

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