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Rassegna stampa – Sinner dominatore: ma Kyrgios non molla il colpo

Il dominatore. Sinner numero 1, dall’Australia alla Coppa Davis un percorso da re (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

L’anno del fenomeno. L’anno di Sinner. Un astro luminoso e abbagliante che ha rischiarato non soltanto lo sport italiano, ma ne ha superato i confini per mettersi al centro del villaggio globale. Perciò, di fronte a una stagione da dominatore, il premio dei Gazzetta Sports Awards (che andranno in scena domani alle 19 al Palasport di Genova) per l’Uomo del 2024 non poteva che finire ad arricchire la bacheca del più forte tennista del mondo. Jannik ha messo il suo sigillo sull’armata già a gennaio, agli Australian Open, conquistando il suo primo Slam con la rimonta da due set a zero in finale contro Daniil Medvedev: il trampolino di lancio perfetto.

È il 28 gennaio. L’Italia maschile ritrova un trofeo che mancava dal Roland Garros ’76 di Adriano Panatta. Tutto il movimento accresce forza e consapevolezza e Jannik trova lo slancio che lo porterà al n. 1 mondiale. L’ annuncio è del 4 giugno al Roland Garros, alla fine del suo match contro Dimitrov. L’ufficialità i1 10 giugno, al primo ranking ufficiale; l’investitura a Torino, premiato per il trono di fine anno 1’11 novembre nelle Atp Finals, conquistate da eroe in patria. Nel mezzo, Jannik vince un altro Slam, gli Us Open e alti 5 tornei totali (Rotterdam, Miami, Halle, Cincinnati, Shanghai). E infine centra la seconda coppa Davis di fila. Sinner non è diventato n .1 per grazia ricevuta, ma ha consolidato il primato gettando fin da ragazzino le fondamenta del lavoro, del sacrificio, del coraggio delle scelte, del talento. Amalgamandoli poi con i
risultati. […]

Entrato in punta di piedi nel gotha ristretto deinumeriuno (luiè il 29° della storia del computer), ora vi si muove con il piglio del dominatore gentile. Con numeri che lo pongono già accanto ai più grandi di sempre, a 23 anni, e con margini di miglioramento ancora inesplorati. Ha chiuso l’anno con 73 vittorie e 6 sconfitte, un fantascientifico 92,4%, la nona
miglior stagione dell’Era Open accanto a monumenti come McEnroe, Federer, Cormors, Borg e Lendl. E il primo giocatore da Federer nel 2005 ad aver vinto un set in tutte le partite. E ha perso l’ultimo set il 6 ottobre a Shanghai al debutto contro Etcheverry, mettendone poi in fila 26.

Kyrgios, altro attacco a Sinner: “Se lo affronto scateno una rissa” (Stefano Semeraro, La Stampa)

“Se giocherò contro Sinner agli Australian Open, trasformerò il match in una rissa totale”. Non la prima palla di servizio o la palla corta, ma la
palla avvelenata: ecco la vera specialità di Nick Kyrgios. Il grande e molto dissipato talento australiano del tennis, ex n.13 del mondo, dopo quasi due annidi assenza causi infortuni (ginocchio, piede, polso) e disagi assortiti torna in campo a fine dicembre a Brisbane, in preparazione dello Slam di casa, e non vede l’ora di trovarsi faccia a faccia con il numero 1 del mondo. Per prenderlo a pallate. O forse di peggio. Negli ultimi mesi Nick, mano fatata e mente pericolosa, non ha mai smesso di attaccare Sinner sulla questione Clostebol. A suo parere, Jannik avrebbe dovuto essere squalificato per due anni, ma è stato graziato dall’Atp e dal mondo del tennis.

A scorno di altri colleghi che in una situazione simile hanno dovuto sciropparsi gogne mediatica e sospensioni più o meno prolungate. L’azzurro, va detto, è solo l’ultimo bersaglio del canguro mannaro dai neuroni instabili che in carriera se l’è presa praticamente con chiunque: da Rafa Nadal (che chiamava ‘Ralph’) a Roger Federer, da Stan Wawrinka (con pesanti allusioni alla fidanzata di allora) a Djokovic (salvo tardiva riappacificazione). Raramente però con l’accanimento che ha riservato a Sinner. […] Follia? Voglia di protagonismo? Strategia di marketing da parte di un (quasi) ex tennista da tempo professionalmente modificato in opinionista al vetriolo, che ha già annunciato, a soli 31 anni, che il 2025 sarà la sua ultima stagione da giocatore?

Berrettini, a lezione da papà (Gabriele Tassi, Quotidiano Sportivo)

Una manciata di anni fa la vacanza della famiglia Berrettini «era una piccola Olimpiade». Si partiva con «racchette, canoe…palloni» per una pausa all’insegna dello sport. Papà Luca e mamma Claudia Matteo e Jacopo li hanno tirati su così, con i valori dei campi e delle palestre sin da bambini. Oggi, dopo anni si vola ad Alicante per raggiungere i ragazzi, tornati ad allenarsi dopo qualche giorno di vacanza. Per Matteo è stato
l’anno del ritorno dopo l’infortunio più duro di tutta la carriera. E ‘The Hammer’ cos’ha fatto? Si è preso titoli, è risalito in classifica ed è diventato l’eroe della seconda coppa Davis azzurra in due anni, culminata in un tenero abbraccio con papà dopo la vittoria in finale.

Luca, cosa c’era in quell’abbraccio?
«E’ stato un gesto spontaneo, liberatorio, non solo per quella partita vinta, ma soprattutto per l’annata appena passata. Sono stati mesi passati in funzione di emozioni così. Ritrovarsi lì in finale di Davis dopo che nel 2023 Matteo aveva sofferto dalle tribune è stato veramente fantastico. Poi i miei figli negli sport di squadra si esaltano particolarmente, sono in grado di alzare il livello del loro tennis».

Matteo ha da poco ricevuto il premio Atp ‘Comeback Player of the Year’, voi non avete mai dubitato del suo ritorno a così alti livelli?
«Ci abbiamo sempre creduto, nella sua carriera, tornando dagli infortuni, è sempre riuscito a vincere tornei e a risalire. Certo, quello patito agli Us Open è stato il più serio di sempre a livello mentale, si è sentito cascare il mondo addosso, ma Matteo è in grado di mettersi in discussione e ripartire ogni volta».

Come lo avete aiutato?
«Ha le spalle larghe, noi gli siamo stati vicini per quanto potevamo, senza esagerare, senza stargli troppo addosso. Fra quanti lo hanno aiutato, un nome su tutti è quello di Umberto Rianna, coach federale che segue i ragazzi da tempo. Per Matteo è uno degli amici più stretti assieme a coach Alessandro Bega».

E adesso potete godervi il Natale in famiglia…
«Sì, in realtà avrà tutto un ritmo un po’ serrato e giocheremo d’anticipo… I ragazzi staranno ad Alicante fino al 22 dicembre. Poi torneremo tutti a casa per festeggiare in famiglia, il 22 con i ‘miei’ e il 23 con gli suoceri. Insomma anticiperemo la notte della viglia di un giorno, perché poi il 24
mattina si parte per l’Australia. Matteo inizierà da Brisbane con la speranza di guadagnare punti per avere un tabellone migliore all’ Australian Open, mentre Jacopo da metà gennaio». […]

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