Carnevale Ivrea, l’Aiutante di campo escluso: «Io, veterano fuori in un minuto»
IVREA. La prima volta che ha indossato la divisa dello Stato maggiore risale al 1994. Da allora, salvo un’interruzione di quattro anni, Massimo Lova, 61 anni, ha sempre fatto parte dello Stato maggiore, dove è stato addetto alle Zappate, agli Abbà, al Podestà, furiere e alfiere. Nelle ultime 4 edizioni ha indossato le braje bianche da Aiutante di campo. Non ci sarà, invece, nella prossima edizione e non per sua scelta. Lova aveva partecipato al bando per la selezione degli Aiutanti di campo, le domande erano state 5 per 3 posti.
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Veterano dello Stato maggiore (è quello con più campagne), gli mancava un anno da Aiutante per completare la carriera che prevede che solo per 5 anni (anche non consecutivi) si possano indossare le braje bianche. «Sono rimasto basito e stupito dalla telefonata del Sostituto gran cancelliere (Davide Diane, ndr) che mi ha comunicato in un minuto scarso che non sarei stato arruolato. Venticinque anni di servizio nello Stato maggiore sono stati liquidati così, senza un grazie e un saluto. Ho aspettato, nei giorni successivi, una telefonata del Generale o di qualcuno per parlare di quello che era accaduto. Uno solo degli Aiutanti mi ha chiamato. Per il resto silenzio», racconta con dispiacere e amarezza. Il bando di arruolamento è firmato dal Generale che guiderà la campagna (in questo caso Ulisse Falchieri) e gestito da Fondazione e, per delega, dal circolo ufficiali. Per il 2025 è stato deciso che non ci saranno deroghe al cerimoniale e quindi gli Aiutanti torneranno ad essere tre. Lo scorso anno erano quattro e, in via sperimentale, era stato inserita una braja bianca (Massimo Lova) accanto al Sostituto gran cancelliere. Anche nel 2023, gli Aiutanti erano stati quattro con una deroga (e Lova era tra questi). Nel 2019 e nel 2020, era stato Aiutante di campo addetto allo Stato maggiore. Lova ritiene non estranea alla sua esclusione l’esito del rapporto conflittuale che si era creato cinque anni fa tra Circolo ufficiali e Stato maggiore, per un po’ separati e poi, con il nuovo corso della Fondazione, ricomposto. «Ho sempre amato vivere il Carnevale con la divisa dello Stato maggiore perché mi piacciono le cerimonie e l’atmosfera del gruppo – dice –. E ho vissuto tutto intensamente. Ringrazio Piero Gillardi (ex presidente Fondazione) e Vincenzo Ceratti (Generale 2019 e 2020) per avermi scelto». E che farà a Carnevale? (Sospira) «Nulla. Mi metterò il berretto frigio e girerò per la città».