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Meloni al Senato zittisce il Pd: “Ho tanti amici, anche Musk, ma non prendo ordini da nessuno” (video)

Malgrado una tossa fastidiosa che la costringe a interrompersi di tanto in tanto è una premier in grande forma quella che affronta in Senato gli attacchi delle opposizioni, più o meno sempre le stesse: sudditanza e amicizie “pericolose”. È il giorno della comunicazioni a Palazzo Madama in vista del Consiglio europeo dopo quelle di ieri a Montecitorio. Al termine della seduta l’Aula ha approvato la risoluzione della maggioranza con 100 voti favorevoli, 64 contrari e un astenuto. Nel suo intervento, seduta accanto a Matteo Salvini, spazia a 360 gradi sui dossier più caldi dell’agenda politica nazionale e internazionale. A cominciare dalla sua idea di Europa. “Voglio un’Europa più forte, penso che il problema è stato che l’Europa non ha avuto più chiara la sua missione. Questa resta la mia idea di Unione europea, io vedo il mondo a modo mio. Sono cose su cui bisogna confrontarsi”.

Meloni al Pd: per voi chi ha un’idea diversa è impresentabile

In sede di replica si rivolge spesso ai senatori del Pd e dei 5Stelle, i più scalmanati (. “Per voi chiunque ha una idea diversa dalla vostra è impresentabile”. La premier risponde punto per punto alle pulci del centrosinistra. Ce ne ha per Matteo Renzi che polemizza su Mercosur  e la posizione del presidente argentino ricevuto a Roma e ospite d’onore ad Atreju. “Lei era amico di Obama e si metteva il cappotto come lui, io sono amica di Milei ma mica mi faccio crescere le basette…”, scherza la premier che sottolinea la sua indipendenza dagli amici che la sinistra le rimprovera. “Ho buoni rapporti con un sacco di gente e non prendo ordini da nessuno, dovreste esserne contenti. Sono una persona libera”, incalza la premier.

Ho molto amici, ma non prendo ordini da nessuno

“Non so che film abbiate visto, credo che ci dobbiamo capirci su una differenza fondamentale tra noi e quello che abbiamo visto negli anni. Abbiamo visto leader che pensavano che un buon rapporto significava eseguire pedissequamente quello che facevano gli altri”. Sul patron di Tesla e X replica alla senatrice Malpezzi. “L’impresa di Musk non è quella di essere andato sulla Luna, piuttosto è quella di avervi trasformato in sovranisti”. Particolarmente accalorata la replica sul tema Caivano. “Siamo stati noi a buttare fuori 36 camorristi dalle case occupate della povera gente, stavano lì da qualche anno i camorristi… Voi fate ‘oooh, ma siamo stati noi a buttarli fuori…”. Anche sull’ubriacatura green la premier ha messo in chiaro la posizione del governo a Bruxelles. “Nessuno nega l’emergenza climatica, ma contestiamo la strategia della Ue, con un approccio troppo ideologico, questo non funziona”. Sulla filiera agricola si è detta abbastanza ottimista. “Sono pronta a fare la mia parte quando fosse necessario anche a dire di no, ma mi pare che dei segnali siano arrivati già dalla scorsa legislatura quando la Commissione rispetto ad alcune scelte è tornata indietro, ad esempio sui fitofarmaci”.

“Sarei contenta di evitare il voto di fiducia sulla manovra”

Sulla crisi dell’automotive ha detto chiaramente che vanno riviste le scelte di fondo sottolineando che “la corsa all’elettrico è insensata”. Meloni ha poi invitato le opposizione a uscire dalle barricate, a partire dal Piano Mattei. “Lavoriamoci insieme. Lo considero un piano strategico per l’interesse nazionale. Ero all’opposizione del governo Draghi e non mi si è dovuto chiedere di fare la cosa giusta per l’Ucraina. Siccome lei senatore Alfieri ha detto parole positive sul piano Mattei voglio reiterare l’invito a lavorarci come sistema Italia”. “Sarei molto contenta – ha aggiunto – se ci mettessimo d’accordo sui tempi per un’approvazione della manovra senza il voto di fiducia, chiaramente dobbiamo rispettare i tempi della manovra”. Sarà difficile anche perché “la lente con cui l’opposizione legge i fenomeni è sempre quella dell’amico-nemico”, ha detto la premier ringraziando il presidente della Repubblica per aver detto la stessa cosa.

Tensioni in aula, urla dai banchi grillini

Non sono mancate tensione in Aula, quando Meloni è tornata a contestare il superbonus, dopo essere stata attaccata per “la sudditanza alle banche” dalla grillina  Bevilacqua. “Noi servi delle banche? Ma è stato Conte a regalargli soldi”. Grida in Aula e interruzioni  con il presidente del Senato Ignazio La Russa costretta a richiamare più  volte le opposizioni all’ordine in più occasioni. “Si è un po’ deteriorato il clima”, chiosa Meloni, che poi conclude il suo intervento facendo gli auguri a tutti di buon Natale.

 

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