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Tomas Berdych: “Senza Alcaraz, Sinner faticherebbe a mantenere la motivazione: rivalità importante”

La grande rivalità tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz sta catalizzando l’attenzione di tutti gli appassionati di tennis e sembra poter essere il tema caldo dei prossimi anni. Nella stagione ormai andata in archivio l’italiano ha vinto Australian Open e US Open, oltre alle ATP Finals e a tre Masters 1000, mentre lo spagnolo si è imposto negli altri due Slam (Wimbledon e Roland Garros). Il fuoriclasse altoatesino ha concluso l’annata agonistica da numero 1 del mondo, mentre l’iberico occupa la terza piazza del ranking ATP.

Il testa a testa ha catturato l’attenzione di Tomas Berdych, grande ex del passato: il classe 1985, ex numero 4 della classifica internazionale e vincitore di tredici tornei ATP nonché finalista a Wimbledon nel 2010, ne ha parlato in un’intervista concessa a Tennis Major. Il 39enne, ritiratosi da ormai cinque anni, si è soffermato su questo confronto: “Il tennis ha bisogno di una rivalità importante: fa bene a tutto il movimento. La più grande ora è Alcaraz-Sinner, e solo così entrambi possono diventare giocatori migliori, esattamente com’è accaduto quando giocavo io. Se ci fosse solo un Sinner, sarebbe difficile anche per lui mantenere la motivazione e la grinta. Quindi penso che sia una cosa molto positiva. Spero che presto ce ne siano altre, per il bene del tennis“.

Il ceco ha fatto anche una panoramica sul gioco attuale:Credo che il tennis sia cambiato: è diventato meno creativo. Se guardiamo ai primi dieci giocatori del ranking non si notano molte differenze tra loro. Questo è il mio punto di vista, ma non sto dicendo che sia un bene o un male. È così perché c’è sicuramente una nuova generazione che ha preso il controllo del tennis maschile, e questo è il modo in cui giocano e competono. Se mi chiedete se sarei in grado di giocare o se mi piacerebbe mettere il me stesso più giovane contro di loro, allora la risposta sarebbe affermativa. Sarebbe davvero una bella esperienza giocare con questi ragazzi. Questi confronti sono sempre molto difficili perché in pratica non si possono fare, quindi se ne può solo discutere“.

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