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Tyson Fury all’ultima occasione della carriera: battere Usyk per rilanciarsi di prepotenza

Tyson Fury, l’ultimo tentativo? Può anche essere. Di sicuro quello contro Oleksandr Usyk sarà uno spartiacque enorme per capire se potrà essere reputato ancora un significativo pretendente al titolo mondiale dei pesi massimi. Una cintura che, in chiave WBC, lui ha detenuto per oltre quattro anni, aspettando sempre l’occasione per riunificarle tutte.

Un’occasione che, però, voleva vedersi presentata prima di tutto con Anthony Joshua. La storia, però, ha raccontato di un AJ che ha iniziato a mostrare le prime crepe contro Andy Ruiz e che, poi, è stato sostanzialmente messo fuori gioco per le questioni iridate sia da Usyk che da Daniel Dubois. Così è arrivata la chance con il gatto d’Ucraina. Un’opportunità che, peraltro, Fury è andato molto vicino a stringere tra le mani, e non solo per la decisione non unanime arrivata sul ring di Riyadh a maggio.

The Gipsy King, infatti, quel combattimento l’ha sostanzialmente dominato per larga parte della prima metà, prima di subire un ferocissimo ritorno di Usyk capace di prendere in mano la situazione lungo tutto l’arco della seconda parte. Se Fury vorrà avere una possibilità, in questa situazione, è legata inevitabilmente al prolungare quel periodo di predominio sul ring. O anche a un cambio di tattica in corsa.

Questa, in particolare, è la tesi sposata da Otto Wallin, che, interpellato da Lucas Ketelle, ha rimarcato che Fury ha questa capacità di adattarsi al pugilato dell’avversario, senza dunque intestardirsi necessariamente su schemi propri. E proprio contro lo svedese, nel 2019, mise in atto un’autentica mutazione tra le due metà del combattimento. Certo è che anche il nativo di Manchester sa bene una cosa: chi dei due vincerà sabato avrà sostanzialmente la carriera allungata, chi perderà, invece, dovrà forse fermarsi a riflettere su tante cose.

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