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“Farò pagare 90 euro ai miei familiari per il pranzo di Natale, che comunque è poco. Mia moglie pensa che io sia impazzito”: la storia di Richard Cartier

Per molte persone, il Natale è un momento di condivisione. È quel periodo dell’anno in cui si incontrano vecchi amici e familiari, riuniti a tavola per festeggiare tutti insieme. Ospitare il tipico pranzo natalizio a casa propria, però, oltre ad essere una grande responsabilità, rischia di comportare anche una spesa eccessiva. E se molti ci passano sopra, felici di poter riabbracciare i propri parenti, c’è chi, invece, non è più disposto a pagare di tasca propria. E quindi vuole farsi pagare. E il caso di Richard Cartier, proprietario di un’azienda che produce dispositivi POS, che per far fronte al rincaro dei costi, ha deciso che farà pagare ai suoi ospiti 75 sterline (circa 90 euro) per partecipare al suo pranzo di Natale. Un costo eccessivo? Assolutamente no. Anzi, “Forse sono anche pochi”, confessa Cartier al Daily Mail.

Ma potrebbe aver ragione. Perché Richard ha pensato di deliziare amici e parenti con un pranzo che sarebbe degno di una famiglia reale. La portata principale non sarà il tipico tacchino arrosto che riempie le tavole dei britannici nei momenti di maggiore convivialità. Ma un pregiato taglio di costata di manzo. A far lievitare i costi, però, sarebbero una serie di aggiunte che Richard ha pensato di acquistare. A partire dalle prime portate, perché Cartier ha ordinato il famoso jamon iberico, un prosciutto crudo spagnolo particolarmente pregiato, e tutta una serie di contorni di accompagnamento alla carne. All’arrivo, gli ospiti degusteranno uno champagne di benvenuto. E potranno scegliere tra un vino bianco di Borgogna o un rosso spagnolo da accompagnare al piatto principale. Da qui, in effetti, i dubbi di Cartier su quanto gli costerà la spesa totale: “Non ho ancora calcolato il prezzo, ma considerando la costata di manzo di prima qualità e tutto il vino e l’alcol che verranno consumati, forse 90 euro sono anche un po’ pochi“, ammette Richard.

Non l’ha presa benissimo, invece, la moglie di Cartier. “Pensa che io sia impazzito, ma credo si sia abituata ormai”, spiega ancora l’imprenditore. E non teme neanche la prospettiva di essere chiamato “Scrooge”, come il burbero finanziere londinese che disprezza il Natale, protagonista di un racconto di Charles Dickens: “Non mi preocupa questa reputazione, me la sono già guadagnata in questi anni”, confessa Richard.

Una scelta che potrebbe causare qualche attrito nella famiglia, dal momento che nessuno aveva mai chiesto del denaro per il pranzo di Natale. Ma Richard ha in serbo un’altra sorpresa per i suoi familiari: i soldi ricavati dal pranzo, infatti, saranno donati in beneficenza: “Non abbiamo deciso a quale ente benefico ci affideremo. Penso che lo metteremo ai voti con un drink in mano alla fine del pasto e vedremo cosa ne verrà fuori”, conclude Cartier.

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