Chi è e come gioca Kosta Runjaic, lo stratega fluido dell’Udinese
Magari in molti, ad inizio stagione, oppure semplicemente in questi giorni guardando le probabili formazioni, si sono chiesti: "Ma chi è l'allenatore dell'Udinese, da dove viene?". La nomina di allenatore di Kosta Runjaic, tecnico tedesco, nato a Vienna nel 1971, ma con origini slave, da parte dell'Udinese ha sorpreso tutti, dai tifosi agli esperti del settore. Ecco, in questo approfondimento proveremo a darvi qualche informazione in più sul suo modo di giocare e su che avversario si troverà di fronte la Fiorentina alle 18:30. Fino a qualche anno fa, Runjaic lavorava nelle assicurazioni e come detto da lui nella conferenza stampa di presentazione: "Nel 1958 Kennedy disse che l'uomo sarebbe sbarcato sulla luna e nessuno ci credeva. Io una volta vendevo assicurazioni e sono arrivato in Serie A, anche se nessuno ci credeva". In più, nelle prime settimane di settembre, Runjaic, non solo era arrivato nel massimo campionato calcistico italiano, ma era anche in cima alla classifica, con tre vittorie e un pareggio nelle prime quattro gare in Serie A. Quattro gare, tra l'altro, non banali. Il pareggio alla prima con il Bologna di Italiano e poi le vittorie contro Lazio, Como e Parma. Non proprio un inizio semplicissimo per un tecnico che prima dell'Udinese aveva allenato il Monaco 1860 in Germania, il Pogon Stettino e il Legia Varsavia in Polonia. Non proprio tre squadre di primissima fascia nel panorama europeo. Si definisce come un "buon stratega", perché sa cambiare in corsa partite e tattiche senza che l'avversario se ne renda conto subito. Questo ha colpito molti tecnici nelle prime partite stagionali. E' riuscito a regalare all'Udinese una solidità che negli anni era mancata, così come una solidità difensiva e una consapevolezza offensiva che ha messo in difficoltà molte big del campionato, tra cui, nonostante le vittorie, Milan e Atalanta. La classifica riporta l'immagine di una squadra, tranquillamente lontana dalla zona calda, così come ugualmente distante dalle posizioni europee. Insomma una squadra solida e compatta, senza particolare estro, visto anche l'infortunio di Alexis Sanchez che lo ha visto tornare solamente giovedì in Coppa Italia, ma con tanta fisicità e grinta. Una formazione fatta ad immagine e somiglianza del tecnico, che con il suo 3-5-2 fluido si trasforma spesso in un 4-4-2 con Lucca e Thauvin come spauracchi offensivi. Adesso con il ritorno di Sanches e la fisicità di Davis, l'attacco di Runjaic è diventato più che camaleontico, con 4 giocatori che possono trasformare il modo di attaccare continuamente. In difesa regna la fisicità con Bijol, Kabasele, Ehizibue, Ebosse, Giannetti, Kristensen e i 2 metri e 06 Isaak Touré, giocatore più alto della Serie A. Insomma non un avversario facile per la Fiorentina, che come sogna il suo allenatore, vuole raggiungere la luna, anche se nessuno crede/credeva in lui.