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Attenzione agli “empatici oscuri”: “Sembrano sensibili e premurosi, in realtà sono psicopatici e narcisisti. Pensano solo a raggiungere i loro scopi”

Un nuovo profilo di personalità problematica, peggiore del narcisista, si muove e aggira tra le relazioni personali e fa discutere soprattutto su TikTok, dove sta imperversando l’hashtag #darkempathtok, che conta già oltre 25mila post. Di che si tratta? Si riferisce ai cosiddetti “empatici oscuri”: sembrano sensibili e premurosi, ma in realtà si rivelano abili manipolatori che desiderano solo raggiungere i loro scopi.

Anche se questo tratto psicologico sta diventando tanto attuale sui social, se ne parlava già in uno studio del 2021 pubblicato sulla rivista Personality and Individual Differences. I ricercatori definivano il Dark Empath “un nuovo costrutto psicologico caratterizzato da elevata empatia e tratti oscuri”. I tratti oscuri in questione sarebbero: psicopatia (essere impulsivi e spietati), narcisismo (manie di grandezza e arroganza), machiavellismo (essere strategici e manipolatori).

Di fatto, l’empatia, un atteggiamento connotato positivamente, viene utilizzato per fini praticamente opposti. “Sebbene i social media non siano nuovi a lanciare etichette personologiche o nuove mode, è importante prendere informazioni da queste piattaforme con cautela e considerare l’importanza di contenuti basati su prove e ricerche scientifiche – spiega al FattoQuotidiano.it la dottoressa Elisa Caponetti, psicologa e psicoterapeuta. – In ambito psicologico, la figura dell’empatico oscuro non è ufficialmente riconosciuta come un tipo distinto di personalità, ma è spesso discussa in relazione a temi come la manipolazione, il narcisismo e altre dinamiche interpersonali”.

Quali sono i tratti salienti di questo soggetto?
“Esprimono un tipo di empatia per fini personali, manipolazione emotivamente gli altri. Queste persone possono mostrare poca considerazione per le conseguenze delle loro azioni, focalizzandosi solo su ciò che possono ottenere da una situazione. Di fatto, sono incapaci di provare empatia autentica. Sono spesso molto abili nelle dinamiche sociali e nel riconoscimento dei segnali emotivi. Possono mostrare tratti narcisistici, cercando di mettersi al centro dell’attenzione o di sfruttare gli altri per accrescere il proprio status. Tendono a evitare la responsabilità delle conseguenze delle loro azioni, giustificando comportamenti che danneggiano gli altri”.

Rischio manipolazione

Che cosa si rischia quando si entra in relazione con una persona “empatica oscura”?
“Si può provare confusione data l’ambiguità dei comportamenti assunti, ma anche perdere fiducia in se stessi e nelle proprie capacità, minando la propria autostima. La costante manipolazione e le dinamiche tossiche che si instaurano con queste persone possono portare a un esaurimento emotivo, rendendo difficile recuperare e mantenere il proprio benessere psicologico. Inoltre, si rischia anche di venire isolati dalle altre relazioni sane”.

Come difendersi?
“Prima di tutto è necessario imparare a riconoscere i segnali di un comportamento manipolativo e che possono includere il gaslighting (un tipo di abuso nelle relazioni finalizzato a manipolare la realtà della vittima, ndr), la vittimizzazione o il tentativo di suscitare sensi di colpa. È altrettanto importante riuscire a stabilire e mantenere i confini personali senza avere paura di affermare le proprie esigenze e al contempo non perdere di vista ciò che è importante per se stessi, senza lasciare che gli altri ci facciano sentire inadeguati. E ancora, riuscire a comprendere le proprie emozioni e reazioni aiuta a non cadere nelle trappole emotive degli altri. Quando le relazioni diventano dannose, è necessario ridurre o interrompere i contatti con quella persona. Se la situazione diventa particolarmente difficile da gestire, è bene rivolgersi a uno psicoterapeuta per ricevere il supporto necessario”.

Un’empatia autentica

Quando possiamo parlare di empatia “sana”?
“Quando la capacità di comprendere e condividere i sentimenti degli altri non porta a un esaurimento emotivo o a una perdita dei confini personali. In pratica, chi prova empatia è in grado di riconoscere e connettersi con le emozioni altrui senza esserne sopraffatto. Questo equilibrio consente di offrire supporto senza compromettere il proprio benessere. Una persona empatica sa mantenere dei limiti salutari, evitando di assorbire le emozioni degli altri in modo eccessivo. Questo significa essere presente e comprensivo, ma anche saper dire ‘no’ quando è necessario. L’empatia sana implica una comunicazione aperta e un ascolto attivo. L’individuo mostra interesse genuino per le esperienze altrui, creando un ambiente sicuro dove l’altra persona può sentirsi compresa. Chi esercita un’empatia sana non solo comprende, ma offre anche sostegno concreto. In sintesi, la vera empatia favorisce relazioni significative e positive, promuovendo il benessere sia di chi la prova sia di chi la riceve. Si basa su connessioni genuine, rispetto reciproco e supporto senza compromettere la propria integrità personale”.

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