Alpinisti dispersi sul Gran Sasso, la speranza appesa a un filo e legata al meteo: si tenta con l’elicottero
La speranza di trarre in salvo e riportare a casa Luca Perazzini, di 42 anni, e Cristian Gualdi di 48, i due alpinisti dispersi da domenica dopo essere scivolati sul Gran Sasso mentre scendevano a valle, è appesa a un filo. Inestricabilmente legata al meteo – che nonostante lasci presagire un miglioramento delle condizioni, indica comunque un elevato rischio di valanghe – e dettata da condizionamenti nelle ricerche che, al momento, portano ad escludere una ripresa delle ricerche via terra.
Alpinisti dispersi sul Gran Sasso: la speranza appesa al meteo
Del resto, sappiamo già che a causa del maltempo non è stato finora possibile raggiungere i due alpinisti scivolati sul versante Sud/Est del Corno Grande, nel Vallone dell’Inferno (non sulla Direttissima, come precedentemente indicato) sul Gran Sasso. Le squadre di soccorso sono pronte alla partenza a Campo Imperatore e Fonte Cerreto. Con loro in spirito, oltre ai militari di Gdf, Carabinieri e personale della Polizia di Stato, una comunità nazionale in attesa di una finestra meteo che consenta un nuovo avvicinamento. Un Paese intero che, da giorni, spera nel salvataggio e nel lieto fine.
I soccorritori pronti a riprendere le ricerche: si tenterà si sorvolare l’area in elicottero
Una condivisione che, nell’apprensione e nella speranza collettiva, il senatore aquilano di FdI Guido Quintino Liris, in visita oggi a Fonte Cerreto – località montana nelle vicinanze dell’Aquila, base della funivia del Gran Sasso – per seguire da vicino le difficili operazioni per il recupero dei due dispersi sul Gran Sasso, sottolinea a rilancia: «È Natale, ma non si può non pensare a chi è rimasto bloccato per ben cinque giorni per lavoro e per salvare vite umane. Non si può non pensare soprattutto ai due alpinisti dispersi».
Ma con il rischio di valanghe elevato si escludono operazioni via terra
E ancora. «Tengo a precisare che la riparazione della funivia del Gran Sasso è stata immediata, ciò che ha impedito le corse è stato il vento superiore ai 100 chilometri orari che non ne permette l’utilizzo per motivi di sicurezza. Ora la priorità è riprendere la ricerca dei due giovani alpinisti, non appena le condizioni meteo lo consentiranno. Ci sarà una perlustrazione con l’elicottero dall’alto, e poi si prenderanno le decisioni migliori».
Liris (FdI): «Vicini ai due alpinisti dispersi sul Gran Sasso. La priorità è riprendere le ricerche»
Non solo. Liris, dirigente medico in aspettativa, che per anni ha fatto parte del Corpo dei Medici Soccorritori sulle piste della stazione sciistica di Campo Imperatore, parla anche della famiglia dei dispersi, e ribadisce ulteriormente: «I genitori dei due alpinisti, ai quali siamo vicini, unitamente ai loro figli, sono tornati a Rimini, e a loro va il mio abbraccio. Sono ovviamente in contatto costante con i soccorritori e aggiornato in tempo reali sugli sviluppi», conclude il capogruppo di FdI in commissione Bilancio a palazzo Madama. Sviluppi che riaccendono ottimismo e fiducia proprio con la ripresa delle ricerche appena confermata.
La ricerche ripartono, ma la situazione resta complicata: si attende un miglioramento delle condizioni meteo
E allora, squadre del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza sono giunte a Fonte Cerreto (base della partenza della funivia per Campo Imperatore, ripristinata dai tecnici a monte, ma che al momento non può operare a causa del forte vento) per coordinare la ripresa delle attività di ricerca dei due alpinisti. I due 40enni dispersi da domenica pomeriggio. Nella giornata di oggi, come anticipato, si escludono eventuali tentativi via terra. Il rischio valanghe è infatti marcato (rischio 3 su una scala di 5) e questo non permette di far operare le squadre del Soccorso Alpino in sicurezza con sci o ramponi ai piedi.
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