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Manovra, l’impatto su Pil e tasse. Freni (Lega) smonta le fake della sinistra: “Hanno perso il senso della realtà”

Una manovra che guarda alla crescita, tenendo fermi i due capisaldi di metodo e di merito: serietà e riduzione della tasse. Nel giorno in cui la manovra arriva al Senato dopo il via libera della Camera e la pausa natalizia, è il sottosegretario al ministero dell’Economia, Federico Freni, a sgomberare il campo dalla «narrazione» della sinistra e a ribadire che, come le precedenti, anche questa legge di Bilancio guarda oltre l’immediato e il facile tornaconto.

Freni: «A sinistra hanno smarrito il senso della realtà»

«Io credo che il futuro dipenda da ciò che facciamo nel presente. È finita la stagione delle misure a singhiozzo, o di quelle utili solo a raccogliere consenso», ha sottolineato Freni intervistato dal Corriere della Sera. «Guardiamo avanti con la consapevolezza che ci sono ancora tante risposte da dare al Paese. Per questo stabilità e continuità nei prossimi anni saranno essenziali», ha aggiunto, replicando alle critiche dell’opposizione, secondo la quale la manovra non impatterebbe sulla crescita. «Una manovra che l’anno prossimo avrà un impatto positivo sul Pil dello 0,3% – ha commentato l’esponente leghista – non mi sembra così ininfluente. Forse a sinistra hanno smarrito il senso della realtà o più semplicemente è per loro troppo difficile ammettere che abbiamo fatto la cosa giusta: sostenere il lavoro e rafforzare la sanità con risorse record».

«Non esistono manovre imposte al Parlamento, questa narrazione è un genere letterario»

Quanto alle accuse che vanno per la maggiore in queste ore sul fatto che la manovra sarebbe passata sulla testa dei senatori, con la discussione alla sola Camera, Freni ha sottolineato che «oramai questa narrazione è diventata un genere letterario, ma non esistono manovre imposte al Parlamento. Tutti, maggioranza e opposizione, hanno avuto tempo e spazio per contribuire a migliorare il testo approvato dal Consiglio dei ministri».

Il riordino delle detrazioni: così il sistema diventa «più equo e sostenibile»

Nel merito il sottosegretario ha poi chiarito che su detrazioni per i familiari a carico, bonus edilizi e tetto alle spese detraibili per i redditi più alti ci sono stati solo «ritocchi, non di tagli con l’accetta». «In ogni caso – ha sottolineato – un riordino delle detrazioni fiscali era doveroso per rendere il sistema più equo e sostenibile. È incredibile come si abbia scarsa memoria di cosa significhi non intervenire. Eppure i danni provocati dall’abuso della cessione dei crediti legati ai bonus edilizi dovrebbero essere di insegnamento per tutti». Per quanto riguarda poi lo sconto Ires alle imprese, il sottosegretario ha ricordato che il faro del governo resta «meno tasse per le imprese che investono o assumono».

L’impatto su Pil e tasse della manovra 2024

Capitolo critiche sul concordato, intorno al quale è stato operato uno slittamento dei piani sulle finalità. «Forse è il momento di chiarirlo una volta per tutte: il concordato preventivo non è nato per fare cassa. L’obiettivo – ha spiegato Freni – è migliorare l’affidabilità fiscale dei contribuenti, garantendo loro una tassazione giusta e sostenibile». Un tema che investe tutta la manovra e che, a sua volta, è oggetto di mistificazioni e racconti secondo cui la prevista riduzione delle tasse non si concretizzerà. «Questa manovra ha scelto di destinare 17 miliardi su 30 proprio al taglio delle imposte. Guardiamo per una volta ai numeri: i lavoratori che da fine gennaio avranno buste paghe più pesanti saranno 14,3 milioni, ben 1,3 milioni in più. Altri – ha concluso Freni – fanno solo promesse, noi abbiamo mantenuto gli impegni presi».

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