Mohammad Abedini e Cecilia Sala, due arresti a tre giorni di distanza: coincidenza o rappresaglia dell’Iran?

Nessuna dietrologia ma certamente due arresti avvenuti a tre giorni di distanza qualche domanda la sollevano. Si tratta di due vicende separate stanno alimentando ipotesi su un possibile legame.

Da un lato, l’arresto il 16 dicembre di Mohammad Abedini, cittadino iraniano accusato dagli Stati Uniti di cospirazione e supporto ai Pasdaran, dall’altro la detenzione della giornalista italiana Cecilia Sala, fermata a Teheran il 19 dicembre mentre svolgeva il suo lavoro, ossia tre giorni dopo.

L’arresto di Abedini, avvenuto su richiesta degli Stati Uniti che considerano l’iraniano un elemento chiave del riarmo di Teheran ha inasprito i rapporti tra Roma e Teheran. Il Ministero degli Esteri iraniano il 22 dicembre ha convocato l’incaricato d’affari italiano, definendo l’episodio una violazione ingiustificata e un colpo alle relazioni bilaterali.

Nel frattempo, al momento della protesta iraniana Cecilia Sala era già stata arrestata da tre giorni. Nonostante la giornalista fosse munita di un regolare visto per svolgere il proprio lavoro, è stata trattenuta dalla polizia iraniana. L’Ambasciata e il Consolato italiano a Teheran seguono da vicino il caso, ma il fermo ha sollevato interrogativi: si tratta di un’azione indipendente o di una risposta all’arresto di Abedini?

Potrebbe essere una strategia per mettere pressione all’Italia? Oppure si tratta di una sfortunata coincidenza? Al momento, non emergono prove di un collegamento diretto, ma la contemporaneità degli eventi e il clima di tensione internazionale non possono essere ignorati. Non si può nemmeno escludere che la presenza di Cecilia Sala che ha spesso dato voce alle oppositrici e agli oppositori del regime teocratico abbia dato fastidio e l’arresto di Abedini ha in qualche modo ‘facilitato’ quello della Sala.

Capiremo: la diplomazia italiana sta lavorando per la liberazione della giornalista italiana. Sul resto la situazione è un po’ più complicata, ossia un arresto come quello di Mohammad Abedini avvenuto su mandato degli Stati Uniti non può essere cancellato con una riga di penna.

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