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Cecilia Sala in isolamento nel carcere di Evin tra i dissidenti. Tajani: lavoriamo per riportarla a casa

Mentre il mondo social rilancia e ritwitta a più non posso sul caso del giorno, la Farnesina e il ministro degli Esteri Antonio Tajani lavorano alacremente nel riserbo per riportare a casa Cecilia Sala, la giornalista italiana arrestata a Teheran e al momento detenuta nel carcere di Evin, dove sono imprigionati i cosiddetti dissidenti del regime iraniano. Sala è «in buona salute» e il governo italiano sta lavorando «in maniera davvero molto intensa» e «con grande discrezione» per riportarla a casa.

Cecilia Sala arrestata in Iran, Tajani: «È in buona salute, lavoriamo per riportarla a casa»

Lo ha detto a Rai News il ministro degli Esteri, sottolineando contestualmente la necessità di «osservare la massima riservatezza sulla vicenda» come accadde per Alessia Piperno. Di più: Tajani, rassicurando tutti, ha precisato che la Sala è «detenuta in una situazione tranquilla, è sola in una cella». E del suo caso è informata anche la premier, Giorgia Meloni. «Non possiamo dire altro al momento. Stiamo monitorando la situazione con molta attenzione», ha aggiunto il titolare della Farnesina. Precisando che al momento non si conoscono i capi di imputazione della giornalista.

«Ambasciata e consolato d’Italia stanno seguendo il caso con la massima attenzione sin dal suo inizio»

Dunque, si riparte dal fermo e dalla Farnesina, che precisando su disposizione del ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, che l’ambasciata e il consolato d’Italia a Teheran stanno seguendo il caso con la massima attenzione sin dal suo inizio. In coordinamento con la presidenza del Consiglio, e con la Farnesina in contatto con le autorità iraniane per chiarire la situazione legale di Cecilia Sala. E per verificare le condizioni della sua detenzione.

L’incontro con l’ambasciatrice a Teheran Paola Amadei

E ancora. Cecilia Sala «è stata fermata a Teheran. È in carcere a Teheran. Ha già avuto la possibilità di parlare due volte con i propri familiari», ha reso noto il ministro Tajani. «Stamane c’è stata una visita consolare da parte della nostra ambasciatrice a Teheran Paola Amadei, che è stata più di mezz’ora con lei». «È in buona salute, ora vedremo quali saranno i capi di imputazione. Il governo sta facendo tutto quanto è in suo potere per cercare di portarla in Italia. Stiamo lavorando con grande discrezione», ha spiegato il capo della diplomazia italiana. «Stiamo lavorando in maniera molto intensa», ha ancora assicurato. Ora però, in accordo con i genitori della giornalista, la Farnesina invita alla massima discrezione la stampa per agevolare una veloce e positiva risoluzione della vicenda.

Cecilia Sala arrestata in Iran e il profluvio di dichiarazioni sul caso

E mentre il lavoro della Farnesina procede senza sosta, la sinistra già fa sciacallaggio sull’arresto di Cecilia Sala. Ma dire che non ce lo si potesse aspettare sarebbe stravagante… La notizia sconcertante dell’arresto in Iran della giornalista italiana Cecilia Sala fa il giro del web e mobilita in chiave bipartisan il mondo della politica, con la sinistra d’opposizione che non manca l’occasione di fare proclami e richiami al governo. Così, da Renzi a Schlein e Boldrini, passando per Conte e Giani. E fino a Bonelli e Magi, tra apprensione e richiami all’ordine, non c’è parlamentare o politico istituzionale che in queste ore non abbia discettato e dichiarato. Sollecitando esecutivo e Farnesina a compiere tutti i passi possibili per mettere in campo ogni iniziativa utile a far luce su questa vicenda.

Parte lo sciacallaggio della sinistra contro il governo: interviene pure l’Anpi…

Persino l’Anpi è intervenuta, affidando al suo presidente nazionale, Gianfranco Pagliarulo, un canonico messaggio di esortazione/solidarietà che recita: «Leggo con allarme dell’arresto per ignote ragioni della giornalista Cecilia Sala in Iran. Invito il governo al massimo impegno per la sua immediata liberazione e il suo rientro in Italia». E vai con una serie di consigli non richiesti, del tipo: «Agire subito» e «riferire in Parlamento» immediatamente lanciati dall’opposizione in mobilitazione…

Cecilia Sala arrestata in Iran: governo e Farnesina la lavoro sul caso

Intanto, in mezzo alla folla social che tributa massimo sostegno agli sforzi diplomatici del Governo, e manda «un abbraccio grandissimo» alla famiglia di Cecilia e ai colleghi giornalisti tutti, forse vale la pena dare spazio a chi, tra gli addetti ai lavori e in rappresentanza dell’esecutivo, sta alacremente lavorando al caso in queste ore. Come dal primo istante, una volta avuta la conferma dell’arresto.

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