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Caso Purcell, la frustrazione di Thompson: “Mi sembra una specie di scherzo, non è stata una bella notizia”

Pochi giorni or sono, l’universo tennistico internazionale è stato scosso dalla notizia della sospensione dal tennis professionistico dell’atleta australiano Max Purcell, per la violazione, da parte di quest’ultimo, delle norme antidoping. In verità, Purcell ha optato per una sospensione provvisoria nell’ambito del programma antidoping dell’International Tennis Integrity Agency, affermando di aver ricevuto inconsapevolmente un’infusione endovenosa di vitamine superiore al limite consentito di 100 millilitri. Un vero e proprio fulmine a ciel sereno per l’ambiente australiano, anche e soprattutto in vista del prossimo Australian Open, primo Slam della stagione.

A difendere il collega – nonché compagno di mille battaglie in doppio – è intervenuto il prossimo avversario di Matteo Berrettini in quel di Brisbane, ovvero, Jordan Thompson. Lo scafato tennista di Sydney, infatti, ha provato a dire la sua circa l’annosa questione che ha scosso il circuito ATP nel giorno dell’antivigilia di Natale. “Non è stata una bella notizia per me e Maxy, soprattutto per Max. Penso che sia una sorta di scherzo, ma non c’è molto che io possa fare al riguardo“, ha sottlineato Thompson, che con il fido Purcell si era aggiudicato il titolo di doppio maschile nell’ultima edizione dello US Open.

Non credo che lui sia molto felice, e onestamente non lo sono nemmeno io.“. Ha continuato il trentenne australiano. “Ha assunto troppa sostanza in una sacca per flebo, certo, ma essere sospeso per questo, quando ci sono altre persone che hanno fatto di peggio e a volte ricevono solo una pacca sulle spalle, mi sembra una specie di scherzo, ma non spetta a me decidere cosa succede o cosa dovrebbe accadere. Quando vedi ragazzi risultati positivi e poi vedi Max che assume troppa roba in una sacca per le flebo, ti viene da grattarti la testa“, ha chiosato in maniera un po’ sconsolata il tennista australiano.

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