Il braccio bionico di De Gea, la mancata esultanza di Moise e i cori da censura
4 ai colpi (al contrario) Gud-Colpani. Al netto di qualche episodio, i due fiori all'occhiello del mercato estivo non stanno rendendo secondo le attese. Sostituiti entrambi a metà ripresa, hanno toppato anche la partita più sentita dai tifosi. Dopo quasi un girone intero, l'impressione è che abbiano patito il salto dal Monza e dal Genoa in una realtà diversa. 5 alla mancata esultanza di Kean. Ma come? Segni alla squadra che ti ha scaricato e chiedi scusa? Nella serata in cui stravince il duello a distanza con Vlahovic alimentando più di un rimpianto nell'ambiente juventino, il consueto balletto ci sarebbe stato benissimo. L'undicesimo centro in campionato e l'assist a Sottil gli valgono comunque il "perdono". 6 all'idea di mettere Parisi su Conceicao. Qualche spunto il portoghese lo piazza, ma l'ex Empoli è bravo nel contenere uno dei giocatori più in forma del campionato. Palladino ha avuto coraggio nell'escludere per la prima volta Gosens in favore di uno che aveva giocato pochissimo e che stando al suo procuratore a gennaio se ne andrà. A proposito: la pensa ancora così Giuffredi? 7 alla personalità di Mariani. Fermo restando che quando Vlahovic indossava la maglia della Fiorentina nessuno aveva mai fatto altrettanto, l'arbitro di Aprilia ha dato subito un segnale chiaro interrompendo il match per i cori razzisti contro il serbo. Non a caso non si sono più ripetuti durante il match. E poi la sua è stata comunque una buona direzione con pochi errori e ininfluenti per risultato. 8 a chi in estate ha pensato di contattare De Gea. Quello di Torino è l'ennesimo punto portato alla causa viola dal portiere, autore di tre super-parate. In quella su Vlahovic rischia anche di rimetterci un braccio (che evidentemente però è come quello di un robot), negli interventi a dire di no a Gatti e Conceicao è sempre super-reattivo. Pazzesco pensare che lo scorso anno si allenava da solo e che per qualcuno la sua carriera era terminata.