World News

Scacchi, Mondiali blitz 2024: prima giornata, grande caos e Carlsen-Niemann nei quarti! Bravi Lodici e Moroni, poche sorprese tra le donne

Prima giornata da brividi a New York per quel che riguarda i Mondiali blitz di scacchi, che hanno completato la fase round robin da 13 partite. Ne rimangono in 8 sia nell’Open che nel torneo femminile, in quanto il nuovo format prevede l’istituzione di quarti, semifinali e finale con minimatch da 4 partite per gli otto leader. E qui si verificano delle situazioni veramente complicate da prevedere anche solo a metà giornata newyorkese.

Nell’Open, infatti, succede che a pari merito a quota 9,5 ci finiscano in 10, in questo ordine: Ian Nepomniachtchi (Russia sotto bandiera FIDE), Fabiano Caruana (USA), Magnus Carlsen (Norvegia), Wesley So (USA), Alireza Firouzja (Francia), Hans Niemann (USA), Jan-Krzysztof Duda (Polonia), Volodar Murzin (Russia sotto bandiera FIDE), Daniel Naroditsky (USA), Daniil Dubov (Russia sotto bandiera FIDE).

Risultato: Naroditsky e Dubov sono fuori dai quarti di finale per spareggio tecnico e gli accoppiamenti degli stessi sono i seguenti: Nepomniachtchi-Murzin, So-Firouzja, Carlsen-Niemann e Caruana-Duda. Inutile dire che tutti i riflettori saranno puntati su Carlsen-Niemann, visto che tra i due ci sono problemi da un paio d’anni abbondanti (anche se a livello legale il norvegese e l’americano si sono resi più quieti). I due si sono peraltro anche già affrontati nell’undicesimo turno, con una patta come risultato finale.

Si è trattato di una giornata particolarmente ricca di episodi perlomeno particolari: lo stesso Carlsen, al terzo turno, contro l’olandese Benjamin Bok, si è ritrovato in posizione vinta e non solo non l’ha sfruttata, ma è andato a finire in una posizione di stallo, sorridendo amaramente per non averla vista. Il norvegese, del resto, è anche arrivato in ritardo di un minuto per la sua prima partita (poi vinta) contro il tedesco Michael Bezold: va ricordato che nel blitz il tempo a disposizione è di 3 minuti a testa più 2 secondi di incremento a mossa.

Ma non di solo Carlsen si è vissuto: ad esempio, si è visto Caruana partire a tutta birra con un 7/7 prima di giocare proprio contro Magnus e pattare e, in seguito, rallentare il proprio ritmo. Come si è anche visto l’azero Vasif Durarbayli, contro Naroditsky, passare in un nanosecondo da una posizione vinta a un matto in due. Di Naroditsky, però. Il finale è addirittura più assurdo: Daniil Dubov, in pienissima corsa per arrivare ai quarti, semplicemente schiaccia un pisolino e non si presenta contro Niemann, perdendo a forfait all’ultimo turno e chiudendo decimo e fuori dai migliori otto. E poi c’è il dramma di Vasyl Ivanchuk, un’autentica leggenda degli scacchi, tra i più forti a non aver potuto godere del numero 1 solo perché il primo ai tempi si chiamava Garry Kasparov. Negli ultimi due turni in tanti sono rimasti colpiti dal suo stato mentale, dalle sue lacrime che ricordano anche la fragilità di una figura geniale come la sua. Infine, il fatto più strano (ma ben noto) negli scacchi: all’ultimo turno, le prime 4 scacchiere (Firouzja-Carlsen, So-Naroditsky, Murzin-Caruana e Nepomniachtchi-Niemann) pattano in un tempo cronometrabile in 30 secondi o meno.

Bisogna dire bravo, in tutto questo, a Lorenzo Lodici: vero è che alla fine chiude 47° con 7,5 punti, ma partiva da numero 121 della lista con un rating blitz di 2464 (molto inferiore al suo in classico) e la sua performance è di 2710 ELO. Tre belle vittorie all’inizio con l’armeno Karen Grigoryan, il tedesco Matthias Bluebaum e il cinese Shanglei Lu, poi la sconfitta contro l’altro cinese Wei Yi, il numero 1 del suo Paese, poi due patte di enorme valore contro l’olandese Anish Giri e il francese Maxime Vachier-Lagrave. La vittoria contro l’azero Aydin Suleymanli a un certo punto fa sognare seriamente gli italiani, e anche la patta con l’uzbeko Javokhir Sindarov porta fiducia, ma di qui in avanti arriva un calo: sconfitta contro l’americano Grigoriy Oparin, patta con ‘armeno Zaven Andriasian, sconfitta con l’landese Jorden van Foreest, vittoria con il russo in quota FIDE Aleksandr Shimanov e patta con il serbo Aleksandar Indjic. In ogni caso una performance che può solo essere valutata positivamente.

Più complesso il torneo di Luca Moroni, al quale va però ugualmente un bravo per aver saputo rimettere in piedi una situazione complicata, chiudendo a quota 7 con il 73° posto con rating di partenza da numero 94. Battuto il sudcoreano Hayoung Wong, ha poi dovuto affrontare in fila il cinese Lu e quindi Dubov, perdendo da entrambi. Poi alternanze: vittoria con scacco matto in mezzo alla scacchiera sull’ucraino Viktor Matviishen, sconfitta con Vachier-Lagrave, vittoria con l’argentino Ilan Schnaider e sconfitta con l’azero Eltaj Safarli. Di qui in avanti tris consecutivo sul rumeno IOan-Cristian Chirila, sull’americano Tanitlouwa Adewumi e sull’azero Shakhriyar Mamedyarov, ex numero 2 al mondo e tuttora un nome di grande peso. Poi sconfitta con l’indiano Raunak Sadhwani e altra vittoria prestigiosissima, quella con l’americano Sam Shankland (crollato nella seconda metà del giorno). Infine, sconfitta contro Sindarov.

In campo femminile, invece, un paio di sorprese ci sono. Riguardano le uscite di scena senza tanti complimenti della russa in quota Svizzera Alexandra Kosteniuk (6,5 con 33° posto) e della cinese Tan Zhongyi (6 con 45° posto). Con 11 turni giocati invece dei 13 dell’Open, avanti ci vanno l’indiana Vaishali Rameshbabu (sempre meno la sorella di Praggnanandhaa e sempre più brillante di luce propria) con 9,5, la cinese Lei Tingjie con 8,5 e, nel gruppo a quota 8, le russe in quota FIDE Kateryna Lagno e Valentina Gunina, la cinese Ju Wenjun, l’americana Carissa Yip, la kazaka Bibisara Assaubayeva e la cinese Zhu Jiner. Rimane fuori in questo modo l’indiana Humpy Koneru, che aveva vinto i Mondiali rapid. Quarti di finale: Vaishali-Jiner, Gunina-Ju Wenjun, Lagno-Yip e Lei Tingjie-Assaubayeva. Non c’è dubbio che la maggiore delle sorprese qui sia Yip, con l’americana in grado di battere Ju Wenjin e riprendersi dalle due sconfitte con Dzagnidze e Lei Tingjie infilando quattro vittorie e una patta (con Vaishali) negli ultimi cinque turni.

Читайте на 123ru.net