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Pavia, il Comune convoca un “tavolo” contro il lavoro nero in bar e ristoranti

PAVIA. Contro il lavoro nero tra i tavolini di bar e ristoranti, il 17 gennaio si aprirà il confronto. Lo ha chiesto e ottenuto il sindacato Usb, che insieme all’associazione Radio Aut ha nei mesi scorsi diffuso un sondaggio tra camerieri e baristi: nella città dei 27mila studenti universitari, il 70 per cento dei camieri e baristi intervistati sono under 25 che hanno dichiarato di percepire almeno una parte dello stipendio fuori busta paga.

«Chiediamo che il Comune e le altre parti al tavolo si impegnino per arginare la piaga del lavoro nero», afferma Leonardo Spinella di Radio Aut, il circolo Arci di via Faruffini che siederà al tavolo insieme a Usb, i sindacati Cgil Cisl e Uil, i tre assessori comunali Rodolfo Faldini (Facciamo Centro, Commercio) Matteo Pezza (Pd, Bilancio) e Giampaolo Anfosso (Pavia a colori, Lavoro) e Ascom, l’associazione commercianti che, sottolineando la sua disponibilità al dialogo, non concorda con la fotografia restituita dal sondaggio, né con i toni usati da Usb e Radio Aut per lanciare l’allarme sull’argomento.

«La nostra disponibilità è massima, ma l’auspicio è che non si faccia di tutta l’erba un fascio con toni che, francamente, non sono condivisibili», dicono da Ascom.

«Servono strumenti»

Stando al sondaggio diffuso a ottobre 2024, il lavoro nero nella ristorazione è un fenomeno diffuso a Pavia, dove gli studenti universitari sono un bacino quasi inesauribile di forza lavoro. Gli aderenti al questionario (più di un centinaio) hanno in molti casi descritto situazioni di sfruttamento: solo uno su dieci ha detto di avere un contratto a tempo indeterminato, mentre la maggior parte (il 54 per cento) è inquadrato con contratti a chiamata. La paga oraria più frequente oscilla tra i 7 e gli 8 euro all’ora, ma più del 20 per cento dei giovani lavoratori intervistati guadagna meno di 6 euro lordi.

«Sulla base di questi dati, abbiamo chiesto al Comune di incontrarci insieme alle associazioni che rappresentano i datori di lavoro», dice Francesco Signorelli di Usb. Il tavolo segue alcuni incontri dei mesi passati ed è stato descritto come “preliminare”, con la possibilità di allargarlo anche ad altri enti. «L’intenzione è chiedere all’amministrazione quali strumenti può mettere in campo, per spingere i datori di lavoro ad assumere comportamenti corretti nei confronti dei dipendenti», ha aggiunto il sindacalista.

«La discussione è ancora da avviare – prosegue l’assessore al Lavoro Giampaolo Anfosso –, l’auspicio, tuttavia, è quello di trovare le giuste misure insieme per arginare il lavoro nero o irregolare».

L’assessore al Commercio Rodolfo Faldini aggiunge: «L’intenzione è che quest’osservatorio resti attivo per tutta la consiliatura, per parlare dei fenomeni messi in luce dal sindacato e, nel caso, intervenire con gli strumenti di cui è dotata la macchina del Comune».

Matteo Pezza, assessore al Bilancio, anticipa: «Alcuni consiglieri stanno preparando una mozione su questo argomento, per capire quali azioni il Comune può adottare per contrastare lo sfruttamento del lavoro. È un’iniziativa che condivido cui ho cercato di dare un contributo».

«Dialogo si, generalizzazioni no»

Al tavolo saranno presenti anche i rappresentanti di Ascom, l’associazione provinciale dei commercianti: «Da parte nostra massima disponibilità al dialogo – dicono i vertici dell’ente –, ma l’invito è che non si facciano generalizzazioni: se ci sono alcuni imprenditori che hanno sbagliato, giusto che si attivino dei correttivi. Ma il nostro auspicio è che, di una categoria composta da tanti operatori onesti, non si faccia di tutta l’erba un fascio, con dichiarazioni ingenerose e ingiuste che, da parte nostra, stigmatizziamo».

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