Tre case da abbattere a Voghera per aumentare i binari della linea Pavia-Tortona
VOGHERA. Sono tre le case da abbattere a Voghera per far posto ai nuovi binari della ferrovia. Lo hanno spiegato, nella riunione convocata dal Comune di Voghera venerdì sera al museo storico, i tecnici di Rfi, quelli che la sindaca Paola Garlaschelli ha chiamato a rapporto dopo che, lo scorso 23 dicembre, un criptico avviso pubblicato dalle ferrovie ha scatenato il panico tra i vogheresi.
L’annuncio parlava genericamente di espropri, ed elencava 160 mappali catastali interessate dal provvedimento, senza però specificare esattamente in che modo. Da qui, il panico. E se l’incontro pubblico è riuscito a rassicurare la maggior parte dei proprietari (che sono molti di più di 160, perché ogni mappale citato corrisponde a un terreno, a una villetta o anche a un palazzo intero), rimane il fatto che per tre famiglie l’esproprio avverrà nel senso pieno del termine, ovvero con la liquidazione dei proprietari e la demolizione dei fabbricati.
Questa sorte toccherà a un complesso immobiliare della zona di via Cignoli (foglio 51 mappali 528-529-567) costituito da un fabbricato principale «destinato alla civile abitazione», sviluppato su due piani fuori terra, oltre al sottotetto parzialmente abitabile, in ottimo stato manutentivo» con una superficie complessiva di 300 mq. Fanno parte del complesso anche due fabbricati di pertinenza (rispettivamente di uno e due piani adibiti a box, taverna e deposito) che si sviluppano per 140 mq totali. Il complesso da demolire integralmente «è collocato su una area pertinenziale che si presenta un buono stato manutentivo e dotata di recinzione su tutti i suoi lati». Insomma, case abitate, e anche in buono stato.
Oltre a queste tre case, che sono attualmente abitate, per la verità verranno abbattuti anche un box auto (foglio 51 mappale 591) e un deposito (foglio 51 mappale 332), ma sono senz’altro le tre abitazioni, e quindi le tre famiglie (che sono già state informate, anche perché sono stati fatti diversi sopralluoghi) a subire il destino peggiore.
Quanto al valore economico che verrà riconosciuto agli immobili, sui documenti disponibili online c’è scritto anche questo: verranno pagati il massimo valore accertato sul mercato, che nel caso di Voghera è di 1.700 euro al metro quadrato. Stiamo parlando della quotazione di base, che deve essere adeguata rispetto alle effettive caratteristiche di ciascun fabbricato e al loro stato manutentivo: un immobile in ottimo stato vale quella cifra, ma il coefficiente per cui bisogna moltiplicare la cifra si abbassa a mano a mano che lo stato manutentivo peggiora.
Quanto ai tempi, si parla di almeno un paio d’anni prima di cominciare a muovere la prima pietra. E, intanto, i passaggi formali saranno diversi, e i proprietari potranno esprimere eventuali osservazioni. Quanto ai terreni da espropriare, verranno pagati ai proprietari 5 euro al mq per i seminativi e 6,5 per i vigneti, e ai coltivatori 3,75 per i seminativi e 3,20 per i vigneti. Nel caso di Voghera il piano urbanistico individua anche una zona denominata “E5 – ambiti agricoli di frangia urbana” per la quali è prevista una limitata potenzialità edificatoria. Queste aree verranno pagate un po’ di più: 22 euro al metro quadrato.