18 anni di iPhone: la storia in tappe
Sono trascorsi diciotto anni da quel giorno che ha cambiato per sempre il mondo della tecnologia e, in parte, la vita di tutti noi. Era il 9 gennaio 2007 quando Steve Jobs, sul palco del MacWorld di San Francisco, svelò al mondo un dispositivo destinato a diventare una vera e propria rivoluzione: l’iPhone. Un oggetto che non solo ha riscritto le regole del design e della funzionalità nel settore della telefonia, ma si è imposto come simbolo di stile, innovazione e status sociale.
Impossibile non ricordare il video di quella storica presentazione e l’entusiasmo della platea. In quel momento tutti sapevano che Steve Jobs stava per annunciare qualcosa che avrebbe cambiato il corso della storia. Il guru di Apple, già famoso per le sue impressionanti presentazioni, si rivolse alla platea con il suo celebre «One more thing», “Un’ultima cosa” che in realtà erano tre: un telefono cellulare, un iPod e un dispositivo per connettersi a Internet. Tre prodotti distinti che, nel giro di pochi istanti, si fusero sullo schermo dietro di lui in un’unica entità.
Ecco l’iPhone. Non il primo smartphone della storia, ma quello che avrebbe cambiato per sempre le regole del gioco.
Oggi, a 18 anni di distanza, non c’è dubbio che Jobs avesse ragione. L’iPhone non è solo un dispositivo tecnologico, ma un fenomeno sociale capace di attirare intere folle pronte a pernottare davanti a un Apple Store per essere certi di essere i primi a vedere il nuovo modello, di polarizzare opinioni e creare veri e propri culti. Amato e criticato, c’è chi mai ne potrebbe fare a meno, e chi invece odia l’ecosistema chiuso che vi è stato creato attorno. Divide, ma fa sempre parlare di sé.
Un successo così sfrontato da sembrare quasi impossibile da superare.
Appena dopo il lancio dell’iPhone arrivarono i primi commenti Steve Ballmer, allora CEO di Microsoft, dichiarò con sicurezza in un’intervista a Usa Today che «Non c’è nessuna possibilità che l’iPhone conquisti una quota significativa del mercato. Nessuna». Il problema, secondo Ballmer, era il prezzo. Nessuno sarebbe stato disposto a pagare 500 dollari per un telefono.
Anche il giornalista del New York Times David Pogue si mostrò dubbioso: «Tutti mi chiedono quando Apple uscirà con un suo cellulare. La mia risposta è, probabilmente mai».
Eppure, la realtà superò ogni previsione: nonostante il costo molto elevato per l’epoca - 499 dollari per il modello da 4 GB e 599 per quello da 8 GB - nel giro di appena 74 giorni vennero venduti un milione di pezzi.
Il primo iPhone in Italia
L’iPhone apre le vendite il 29 giugno 2007, finendo sulla copertina del Time come l’invenzione più rivoluzionaria dell’anno. Noi italiani però potevamo solo guardarlo da lontano. Per l’arrivo nel nostro Paese abbiamo dovuto aspettare il secondo modello, l’iPhone 3G. Come si deduce dal nome, il dispositivo poteva navigare online grazie alla nuova tecnologia 3G, oltre ad essere dotato di GPS. L’11 giugno 2008 cominciarono a spuntare le code davanti agli Apple Store - che saranno poi una costante per ogni lancio di nuovo modello - anche in Italia. Uno dei primi italiani a conquistare l’iPhone è stato un certo Ciro, allora 22enne che lavorava in un call center del ministero della Pubblica Istruzione. A Roma fece la coda chilometrica e a mezzanotte riuscì finalmente a mettere le mani sullo smartphone: «Scelgo l’iPhone perché è Apple — aveva detto —. Ed Apple è uno stile di vita. Ma non è solo una questione estetica, l’iPhone è anche uno dei cellulari più avanzati che c’è al momento». Anche a Milano scoppiò la iPhone mania. Di Apple Store in Italia, a quei tempi, ce n’era solo uno, aperto nel 2007 a Roma. Mentre per la distribuzione degli iPhone, Apple aveva stretto un accordo con Tim e Vodafone, i soli negozi che quindi potevano proporli. In abbonamento oppure a prezzo intero.
La nascita dell’App Store
Il 2008 è anche l’anno di un’altra grande rivoluzione, che ha trasformato l’iPhone da telefono connesso a Internet ad hub dalle infinite possibilità. Il 7 luglio 2008 nasce l’App Store, il negozio virtuale da cui scaricare le app. Nonostante ci fossero soltanto 500 applicazioni disponibili, solo nella prima settimana, il negozio virtuale registrò 10 milioni di download. Il 9 settembre 2008 era già a quota 100 milioni e il 24 aprile 2009, a dieci mesi dalla nascita, la cifra arrivò a un miliardo.
La nascita dell’App Store ha anche dato il via alla creazione di una nuova economia, quella che oggi è meglio nota come App Economy. Tra App Store e Google Play Store, gli utenti di tutto il mondo continuano, anno su anno, a spendere sempre di più per acquistare applicazioni per personalizzare i propri dispositivi e accedere a una serie di strumenti per lavoro, intrattenimento, salute e molto altro.
Il primo scandalo: il caso AntennaGate
Nel 2010, Apple affrontò il suo primo grande scandalo legato all’iPhone, un caso che i media battezzarono AntennaGate. L’episodio coinvolse l’iPhone 4, presentato a giugno dello stesso anno. Questo modello, innovativo per design e funzionalità, presentava tuttavia un problema tecnico significativo: la ricezione del segnale poteva ridursi drasticamente se il dispositivo veniva impugnato in un certo modo. Il fenomeno, ribattezzato ironicamente negli Stati Uniti come "Death Grip" (la presa della morte), si verificava quando la mano dell’utente copriva una specifica area laterale dell’iPhone, dove erano posizionate le antenne integrate nel bordo metallico. Questo comportamento poteva azzerare le tacche di ricezione, rendendo impossibile effettuare chiamate o inviare messaggi. Le critiche da parte di utenti e testate specializzate furono immediate e severe. Steve Jobs inizialmente minimizzò il problema, consigliando semplicemente agli utenti di impugnare l’iPhone in modo diverso. Tuttavia, poco tempo dopo, Jobs ammise pubblicamente: «Non siamo perfetti». Una notizia, detto da un perfezionista come lui. Apple decise di offrire una soluzione concreta agli utenti per mitigare il problema: custodie gratuite (le custodie, riducendo il contatto diretto con le antenne, eliminavano il problema di ricezione), oppure rimborso totale.
La guerra legale con Samsung
Nell’aprile 2011, Apple decise di portare Samsung in tribunale, accusandola di aver copiato l’iPhone. La denuncia, depositata presso un tribunale californiano, affermava che la linea Galaxy di Samsung fosse una riproduzione deliberata di molte caratteristiche distintive dell’iPhone. Nel documento si legge: «Samsung ha scelto di copiare pedissequamente la tecnologia innovativa di Apple, la sua peculiare interfaccia utente, l’elegante e distintivo design del prodotto e l’imballaggio».
Nel 2016, dopo cinque anni di cause, appelli e ricorsi, la battaglia legale si concluse con una vittoria parziale per Apple. Samsung fu condannata a pagare 119,6 milioni di dollari per aver copiato una specifica funzionalità: lo Slide-to-unlock, famosa funzione che consentiva di sbloccare lo schermo del telefono scorrendo il dito. Oggi non viene nemmeno più usata.
Il primo iPhone senza Steve Jobs
Il 5 ottobre 2011 il mondo della tecnologia viene sconvolto dalla notizia della morte di Steve Jobs, il visionario fondatore di Apple. Solo un giorno prima, il 4 ottobre 2011, Apple aveva presentato il suo nuovo smartphone, l’iPhone 4s, la versione migliorata del precedente modello numero 4. Subito dopo l’annuncio, molti iniziarono a speculare sul significato della sigla 4s. Tra le interpretazioni più emotive, si diffuse l’idea che fosse un omaggio a Jobs, traducibile in “For Steve” (Per Steve).
In realtà, il significato della "S" era un richiamo a una delle principali novità introdotte: Siri, il primo assistente vocale integrato sugli iPhone, che rappresentava un ulteriore passo avanti verso l’intelligenza artificiale e l’interazione uomo-macchina.
La prima versione economica
Per anni, Apple ha mantenuto una filosofia chiara: i suoi dispositivi rappresentano il top di gamma, senza compromessi. Tuttavia, con l’evoluzione del mercato e la crescente concorrenza di smartphone Android a prezzi più accessibili, l’azienda di Cupertino ha scelto di adattare la propria strategia.
Nel 2013, viene lanciato il primo iPhone “economico”, il coloratissimo iPhone 5c. Non si trattava di un telefono realmente “low-cost”, ma di una proposta che costava meno rispetto al modello di punta, mantenendo comunque l’inconfondibile qualità Apple. La sua eredità venne poi recuperata dall’iPhone SE nel 2016, che puntava a catturare qualche indeciso dal mondo Android ma anche dal mercato cinese. La linea venne poi aggiornata nel 2020.
L’iPhone più venduto di sempre
Nel 2014, Apple rivoluziona ancora una volta il mondo degli smartphone con il lancio dell’iPhone 6, destinato a diventare il modello più venduto nella storia dell’azienda. Il primo modello accompagnato dalla versione maggiorata - si chiamava Plus - è il primo a puntare sul grande schermo. Il display si ingrandisce fino a 4,7 e 5,5 pollici. Con 222 milioni di unità vendute, questo dispositivo si colloca al secondo posto assoluto nella storia dei telefoni cellulari, superato solo dal leggendario Nokia 1100. Al secondo posto, tra gli iPhone di maggior successo, troviamo poi l’iPhone 11, uscito nel 2019, con 102 milioni di unità. E poi l’iPhone 12, dell’anno successivo, con 100 milioni di unità.
DataGate
Nel 2013, l'amministrazione di Barack Obama si trova ad affrontare uno degli scandali più gravi degli ultimi decenni, conosciuto come DataGate. Il protagonista della vicenda è Edward Snowden, un ex-consulente della NSA (National Security Agency), che rivela pubblicamente l'esistenza di un programma di sorveglianza di massa che coinvolge sia il governo degli Stati Uniti che numerosi altri Paesi, comprese le agenzie di intelligence europee. Le informazioni fornite da Snowden al Guardian rivelano un sistema di intercettazioni telefoniche e un accesso incontrollato ai server dei giganti del web, tra cui Apple, che permetteva all'NSA di raccogliere enormi quantità di dati privati senza il consenso degli utenti. La notizia fa tremare la fiducia del pubblico nelle aziende tecnologiche e nelle agenzie governative. È in questo momento che Apple decide di mettere ai primi posti delle sue priorità la privacy degli utenti. Il 2 giugno 2014 viene messo a disposizione degli utenti della Mela il nuovo sistema operativo iOS 8, inviolabile per tutti, anche per i tecnici della società stessa. Si può accedere ai dati criptati solo con la password. In presenza di un mandato del giudice, Apple non sarà più in grado di bypassare la sicurezza dei suoi dispositivi.
Un episodio emblematico avviene nel 2016, quando l’FBI chiede ad Apple di decriptare un iPhone 5c appartenente a Syed Farook, uno degli attentatori responsabili dell'attentato di San Bernardino, dove 14 persone sono morte. L'FBI chiede ad Apple di creare una backdoor per accedere ai dati contenuti nel dispositivo, ma Apple si rifiuta categoricamente. Il CEO di Apple, Tim Cook, risponde con una lettera pubblica, affermando che creare una backdoor metterebbe a rischio la sicurezza e la privacy di milioni di utenti in tutto il mondo.
C’è solo una possibilità di fuga delle informazioni, ed è iCloud. Se l’utente ha fatto il backup dei suoi dati sullo spazio di cloud computing, allora si potrà ancora far fronte alle richieste investigative. Ancora oggi è così. E anzi Apple ha continuato a lavorare sulla privacy creando funzioni per rendere inaccessibili anche i dati sensibili alle app di aziende terze.
Un miliardo di iPhone venduti
Il 2016 fu un anno fondamentale per la storia di Apple. Il 27 luglio Apple celebrò il miliardesimo iPhone venduto. «L’iPhone è diventato uno dei prodotti più importanti della storia, di quelli che hanno avuto avuto più successo e cambiato il mondo», ha detto il Ceo Tim Cook, «È più di compagno sempre presente, l’iPhone è una parte essenziale della nostra vita quotidiana e ci permette di fare molte delle cose che facciamo ogni giorno».
Il caso Battery Gate
Nel 2017, un nuovo scandalo coinvolge Apple, questa volta con il nome di Battery Gate. L'articolo pubblicato dal Guardian solleva dubbi sulla pratica dell'obsolescenza programmata, secondo cui Apple avrebbe intenzionalmente rallentato i modelli di iPhone più vecchi per spingere gli utenti a comprare i nuovi dispositivi. Secondo quanto emerso, l’aggiornamento del sistema operativo rallentava deliberatamente le prestazioni degli iPhone più datati, portando molti utenti a pensare che Apple stesse cercando di accelerare il ciclo di vita dei suoi dispositivi per favorire le vendite. Dopo che la notizia si diffonde, Apple ammette ufficialmente la pratica, ma giustifica la decisione. La compagnia spiega che, sebbene gli aggiornamenti potessero ridurre le performance degli iPhone più vecchi, questo avveniva per una ragione tecnica: preservare la durata della batteria. Con il passare del tempo, le batterie degli iPhone si degradano, e il rallentamento delle prestazioni sarebbe stato un modo per evitare che dispositivi con batterie usurate si spegnessero improvvisamente. Per placare la critica pubblica e per riparare alla sua immagine, Apple decide di lanciare una campagna di sostituzione delle batterie. Nel 2018, Apple offre a tutti gli utenti la possibilità di sostituire le batterie dei loro iPhone a un prezzo ridotto. Durante quell'anno, Apple sostituirà circa 11 milioni di batterie, cercando di riparare i danni fatti dalla controversa gestione delle prestazioni. Oltre alla sostituzione delle batterie, Apple affronta anche una serie di cause legali, tra cui class action in diverse nazioni. In particolare, nel 2018 l'azienda raggiunge un accordo di 113 milioni di dollari con 35 Stati americani.
Il decimo anniversario
Nel 2017, l'iPhone festeggia il suo decimo anniversario, e Apple celebra l'occasione con il lancio di un modello totalmente nuovo: l'iPhone X. Salta dal numero 8 al numero (romano) dieci per presentare un design che ancora oggi vediamo sugli smartphone Apple. L’iPhone X dice addio al tasto Home e introduce il tanto discusso notch, la tacca sullo schermo che contiene i sensori fotografici e per lo sblocco con riconoscimento facciale. Anche il Face ID sbarca sull’iPhone in questa occasione. Inoltre è il primo smartphone che supera la soglia dei mille dollari, diventando il più caro di sempre fino a quel momento.
Diversificazione intorno all'iPhone
L'iPhone ha avuto un impatto enorme sulla vita di Apple, ma non solo dal punto di vista del successo commerciale. Questo dispositivo ha trasformato l'azienda, diventando una delle sue principali fonti di entrate, fino a coprire circa il 70% delle sue entrate annuali. L'ecosistema che Apple ha creato attorno all'iPhone ha portato ad una vera e propria dipendenza economica, in cui l'azienda si è trovata, in gran parte, a dipendere dal successo continuo di questo prodotto. Non c’è quindi da stupirsi se a un certo punto questa dipendenza abbia generato il desiderio di andare oltre, provando a diversificare il fatturato. La nuova strategia ora è quella di puntare sui servizi. Da iCloud a Apple Tv, da Apple Music a Apple Arcade: piattaforme che offrono contenuti per iPhone (e non solo) e che arricchiscono sempre più quell’ecosistema chiuso che ha creato Apple attorno ai suoi prodotti. E che generano guadagni, in stabile crescita.
Più di un telefono
A diciotto anni dal suo debutto, l’iPhone non è più solo uno smartphone: è diventato un vero e proprio hub, in grado di raccogliere una vasta gamma di servizi e di integrarsi perfettamente con dispositivi come l’Apple Watch, andando ben oltre la sua funzione di semplice telefono. Ma c’è un altro aspetto fondamentale che già nel 2011 si era fatto strada: durante una trasmissione televisiva, la celebre fotografa Annie Leibovitz suggerì l’iPhone come una valida macchina fotografica. Da quel momento, le prestazioni dei sensori dell’iPhone hanno continuato a distinguersi sia nel campo della fotografia che in quello del cinema, dando vita a movimenti artistici incentrati sull’utilizzo delle potenzialità di questo dispositivo, tanto in termini di potenza quanto di mobilità.
Non sono solo gli artisti a sfruttare l’iPhone: anche registi affermati, come Claude Lelouch, a 80 anni ha scelto di girare un intero film con un iPhone, una tendenza che ha visto molti altri colleghi seguirlo. E il futuro? C’è chi prevede un telefono sempre più versatile, ma c’è anche chi, guardando ai prossimi vent’anni, è convinto che il vero erede dell’iPhone saranno gli Apple Glass.
Nel corso degli anni, l’iPhone ha continuato a evolversi, introducendo miglioramenti hardware e software che ne hanno potenziato le prestazioni. Ogni nuova generazione ha portato novità, come fotocamere più avanzate, una batteria più duratura, il riconoscimento facciale con Face ID e la registrazione video in alta definizione. L’ultimo modello, l’iPhone 16, rappresenta oggi l'avanguardia della tecnologia mobile, unendo un design raffinato a funzionalità avanzate di intelligenza artificiale. D’altronde, Apple non poteva mancare all’appuntamento con la storia: il CEO Tim Cook ha recentemente presentato Apple Intelligence, la versione brandizzata dell’IA.
Le funzionalità di Apple Intelligence hanno rivoluzionato diverse applicazioni. Siri, ad esempio, è diventato una vera e propria chatbot AI, simile a ChatGPT, grazie alla collaborazione di Apple con OpenAI e Google. Altri strumenti innovativi includono funzioni di scrittura per Notes, la possibilità di riassumere e-mail lunghe, e di effettuare ricerche mirate nella galleria di immagini, come ad esempio scrivere “Una foto di me con il cappello” per trovare l'immagine desiderata. Inoltre, è possibile trascrivere registrazioni audio in una sintesi chiara e strutturata.