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Ivrea, da Rfi 800mila euro nelle casse comunali per l’occupazione di piazza Perrone

IVREA. Rfi dovrà versare al Comune di Ivrea una somma vicina agli 800mila euro a titolo di canone per l’occupazione del suolo pubblico relativo al cantiere di piazza Perrone, dove sono in corso i lavori per l’elettrificazione della linea ferroviaria Ivrea-Aosta. La cifra è la conseguenza diretta della sentenza del Tar del Piemonte del 7 gennaio scorso, che ha respinto i ricorsi presentati da Rete Ferroviaria Italiana Spa contro il Comune. La pronuncia non è stata impugnata e, dunque, è diventata definitiva.

Il contenzioso tra le parti

Ha avuto origine nel marzo dello scorso anno, quando gli uffici comunali rilasciarono il primo permesso di occupazione per il cantiere, relativo al periodo marzo-luglio, condizionandolo al versamento del Canone Unico Patrimoniale. Rfi, da parte sua, ha sempre sostenuto che, trattandosi di un’opera di interesse nazionale, l’occupazione non fosse soggetta a canoni comunali, in forza delle esenzioni previste dalla normativa statale. Una tesi che però non ha convinto i giudici amministrativi, secondo i quali la natura giuridica e operativa di Rfi non la assimila allo Stato.

La sentenza

Il Tar, presieduto dal giudice Gianluca Bellucci, ha chiarito infatti come Rfi, pur gestendo infrastrutture strategiche, sia a tutti gli effetti una società per azioni che opera in regime di libero mercato, svolgendo attività economica in ambito concorrenziale. Il collegio ha rilevato che “la giurisprudenza civile ha condivisibilmente escluso che Rfi possa farsi rientrare nella nozione di Stato e all’applicazione delle esenzioni fiscali riconosciute a quest’ultimo”.

La sentenza conferma, in sostanza, la legittimità della posizione dell’amministrazione comunale di Ivrea, che fin dall’inizio ha sostenuto, anche attraverso il sindaco Matteo Chiantore e l’assessore al Bilancio Fabrizio Dulla – entrambi avvocati – che il versamento del canone fosse dovuto, proprio in virtù della natura privatistica di Rfi.

«La nostra azione – sottolinea oggi il sindaco – è stata unicamente tesa a tutelare il Comune. La Corte dei Conti avrebbe potuto chiederci conto del mancato introito, poiché l’occupazione da parte di Rfi non rientrava tra le esenzioni previste dal nostro regolamento».

Dopo il primo rilascio dell’autorizzazione, nel luglio 2024 Rfi aveva presentato una seconda istanza di proroga dell’occupazione (fino a settembre 2025), che il Comune ha accolto ma confermando nuovamente l’obbligo di versamento del canone. Anche questa seconda autorizzazione era stata impugnata, insieme allo stesso regolamento comunale, ma con esito analogo: per il Tar, l’impianto normativo adottato da Ivrea nel 2021 è conforme e legittimo.

Il Comune, nel frattempo, aveva concesso la possibilità di iniziare i lavori in deroga rispetto al regolamento, che prevede il pagamento contestuale alla concessione dell’occupazione. Una deroga concessa unicamente per garantire l’avvio puntuale del cantiere, in seguito a istanza dapprima dell’impresa appaltatrice Luigi Notari e poi della stessa Rfi.

Le compensazioni

Nonostante il contenzioso, i rapporti tra Rfi e amministrazione comunale non si sono mai incrinati. Al contrario, parallelamente alla definizione della vicenda giudiziaria, le due parti stanno definendo un accordo per le opere di compensazione che Rfi si impegnerà a finanziare in favore della città. I dettagli verranno resi noti nei prossimi giorni, ma si sa già che l’accordo riguarderà in parte la realizzazione di un ostello in uno degli edifici ex Valcalcino e una serie di interventi di riqualificazione del Lungodora.

L’insieme delle vicende legate a piazza Perrone rappresenta un caso emblematico di gestione del rapporto tra enti locali e grandi soggetti infrastrutturali. La linea seguita dal Comune – fondata su un rigoroso rispetto del proprio regolamento e sulla tutela delle proprie prerogative tributarie – è stata premiata dai giudici, senza che ciò pregiudicasse il dialogo istituzionale. Un equilibrio non scontato, che sta consentendo di garantire sia la realizzazione dell’opera ferroviaria, sia il rispetto dei diritti economici e regolamentari della città.

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