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Traversella, escursione di protesta contro la caccia

TRAVERSELLA. Erano una ventina, domenica 5 ottobre a Traversella, i partecipanti a una passeggiata attraverso il Sentiero delle anime che dal paese raggiunge i Piani di Cappia poco oltre l’omonima borgata. Un’escursione organizzata dalla Lac (Lega per l’abolizione della caccia) insieme con il ristorante Koivu di Trausella (Valchiusa) e la Biblioteca del Lupo, ed ispirata appunto contro l’esercizio venatorio. Spiegano, i promotori dell’iniziativa: «Con l’apertura della nuova stagione di caccia, la preoccupazione per i selvatici che ci circondano sale, anche perché le loro vite sono sempre più a rischio e le tutele si riducono a poco a poco. Occorre dunque informarsi ed avere così un quadro completo e realistico della situazione attuale e delle norme che regolano la caccia per potersi opporre in modo più efficace alle uccisioni. Sul nostro territorio – aggiungono – gli abbattimenti dilagano, tuttavia ci sono realtà che fanno rete e che si sentono minacciate dalle norme che tutelano i loro passatempi. Domenica abbiamo camminato insieme su sentieri, con tappe formative frequenti, al fine di dimostrare il nostro assoluto rifiuto della caccia legalizzata e di quella di frodo, una sommersa economia di morte».

Al rientro dalla passeggiata il gruppo si è ritrovato al Ristorante Koivu dove Fabrizio Bonetto, della delegazione regionale piemontese della Lac ha ripercorso tutti gli aggiornamenti più recenti delle normative che regolamentano la caccia, in particolare quella praticata in montagna. Dell’evento traversellese sono venuti a conoscenza alcuni margari della zona che dicono di non condividere nel modo più assoluto la protesta andata in scena a Traversella.

Del loro pensiero si fa portavoce Pierangelo Ughetti, presidente della sezione valchiusellese della Coldiretti: «Da che mondo è mondo l’uomo ha sempre cacciato e sempre lo farà. Vadano, questi signori, prendere visione dell’opera devastatrice dei cinghiali sui pascoli d’altura ed anche sui prati attorno ai paesi, con danni economici che solo chi fa il nostro lavoro più quantificare con cognizione di causa – afferma Ughetti -. E vogliamo parlare del lupo? Se non si prendono in fretta radicali e adeguati provvedimenti, in pochi anni pastori e margari si vedranno greggi e mandrie decimate dal predatore, qui da noi in continua espansione. E’ una specie protetta? Benissimo, allora si faccia in modo di proteggere anche il nostro bestiame, dal lupo».

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